DESCRIZIONE INTERVENTO
Il fondo Bertozzi, oggi conservato in 30 protocolli presso la Biblioteca Federiciana di Fano, raccoglie genealogie, testamenti e documenti vari sulle famiglie nobili e cittadine fanesi. Questo archivio fu ricostruito dal Cav. Francesco Bertozzi dopo che l’originale, creato dal padre Cosimo in circa quarant’anni di ricerche, fu distrutto durante un’incursione turca nel 1799. Cosimo aveva compilato le informazioni partendo da schede notarili, organizzate poi in protocolli complessi che Francesco riuscì a ripristinare grazie alle fonti salvate.
E’ necessario un intervento di restauro e digitalizzazione in particolare sui manoscritti C - 1 bis e Mbis - 7 di cui si riporta la descrizione più puntuale:
Ms. Bertozzi C – 1bis: Il manoscritto contiene le genealogie e notizie delle seguenti famiglie nobili presenti a Fano: Uffreducci, Bertozzi, Borgogelli, Simonetti, Leonardi Castracani, Galantara, Boccaccio, Hercolani, Giacomini, Mariotti. Il manoscritto è composto da 201 pagine e 11 tavv. con illustrazione di alberi genealogici, redatto su supporto cartaceo, con blocco principale delle carte di dimensione di 295 mm di altezza, 209 mm di larghezza (dimensione massima delle tavole: larghezza 1178 - altezza 657 mm) e spessore di 44 mm.
Ms. Bertozzi M bis – 7: Il manoscritto Ms. Bertozzi M bis – 7 raccoglie genealogie e notizie storiche delle famiglie nobili Leonardi, Palazzi e Uffreducci di Fano, risalenti ai secoli XVIII-XIX. Composto da 192 pagine su supporto cartaceo con legatura semifloscia in cartone, presenta una struttura con fascicolazione irregolare, carte e tavole integrate, e annotazioni di pagina coeve.
Ms. Bertozzi C – 1bis: Il restauro e la digitalizzazione del faldone Ms. Bertozzi C – 1bis sono necessari per preservare un prezioso manoscritto storico che raccoglie le genealogie e le notizie delle principali famiglie nobili di Fano tra XVIII e XIX secolo. Il documento presenta un supporto cartaceo fragile con segni evidenti di degrado: ossidazione degli inchiostri, danni da umidità, carte lacerate, tarlature e inserimenti irregolari. Data la sua frequente consultazione e l’assenza di precedenti restauri significativi o digitalizzazione, gli interventi garantiranno la conservazione materiale e faciliteranno l’accesso e la fruizione del fondo, evitando ulteriori danni.
Ms. Bertozzi M bis – 7: Il manoscritto versa in condizioni di conservazione precarie, con evidenti segni di ossidazione degli inchiostri, danni da umidità, carte lacerate, tarlature e fori causati da insetti. Nonostante la frequente consultazione, non ha mai subito interventi di restauro significativi né è stato digitalizzato. Perciò, il restauro e la digitalizzazione sono indispensabili per garantire la sua conservazione materiale, prevenire ulteriori danni e permetterne un accesso più sicuro e diffuso.