Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il fabbricato di via Lancimano, l’ex carcere mandamentale (sito nel cortile interno) e il fabbricato di piazza Castello, fanno tutti parte dell’ex convento delle Clarisse di Fossano. In particolare gli edifici su via Lancimano e piazza Castello si localizzano lungo le maniche nord ed est del complesso, mentre il carcere mandamentale, realizzato agli inizi del Novecento, sulla porzione del giardino posta all’incrocio di dette maniche.
Il monastero di Santa Chiara di Fossano, edificato nell'isolato compreso tra piazza Castello, viale Martiri e via Lancimano, fu fortemente voluto dal Canonico Vicario Giovanni Negro. Ne sancisce la nascita lo "instrumento di convenzione ed accordo tra il Monastero erigendo e la Città di Fossano" datato 10 marzo 1654.
Nello stesso anno, il 1 maggio, il Consiglio della Città ratificò l'ordinamento per l'erezione del Monastero, mentre il 6 luglio e il 4 novembre avvenne la posa della prima pietra rispettivamente del Monastero e della Chiesa. Appena un anno dopo ed esattamente il 28 ottobre 1655, terminarono i lavori e si insediarono le prime monache.
Risalgono al 1661 i due documenti che sancirono l'erezione del Monastero: il 3 giugno con breve pontificia di papa Alessandro VII e il 6 settembre con decreto di Monsignor D. Clemente Ascanio Sandri Trotti, vescovo di Fossano.
Non essendo in possesso di riscontri documentari si possono avanzare alcune ipotesi sul progettista del Monastero e della Chiesa di Santa Chiara. Verosimile, pare quella formulata da Carlo Morra nel 1972, che propone il nome di Giovenale Boetto, all'epoca in stretta relazione di amicizia e collaborazione professionale con il canonico Negro.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il fabbricato di via Lancimano, ristrutturato nei primi anni del 1990, si eleva su tre piani fuori terra e ospita al piano terreno alcuni magazzini, gli uffici del Dipartimento di Prevenzione (S.I.S.P., S.PRE.S.A.L., S.I.A.N.), all’ammezzato vi sono locali attualmente non utilizzati, mentre al primo piano e al sottotetto altri uffici del Dipartimento di Prevenzione (Veterinari), Ufficio Tecnico, Area Applicativi Prevenzione, etc… La struttura portante del fabbricato è in muratura; l’orditura del tetto è in legno con manto di copertura in coppi. I fronti su via sono piuttosto semplici: intonacati presentano nella zona basamentale una fascia trattata ad intonaco spruzzato, mentre una semplice cornice marcapiano divide l’ammezzato dal piano primo. Le aperture allineate, su due piani, sono semplici e più slanciate al piano terra mentre si riducono di dimensioni al piano primo, dove alcuni balconi si inseriscono sul fronte con una certa regolarità; hanno serramenti in legno e semplici davanzali di poco aggettanti. L’edificio è chiuso da un cornicione intonacato e variamente modanato. Il fronte su cortile risulta invece più articolato nell’apparato decorativo, anche perché corrispondeva alla zona del chiostro dell’ex convento; è scandito da un lungo ballatoio che divide il piano terra e ammezzato dal primo e dove questo si interrompe da una cornice marcapiano che evidenzia i due livelli. Qui le superfici sono ritmate da lesene: al piano terra si leggono ancora dei semplici capitelli sui quali si imposta un arco a tutto sesto con finta chiave, mentre al primo le lesene si raccordano con la modanatura del cornicione. Gli interni sono voltati e decorati con motivi floreali e geometrici al piano terreno e al primo.
Le facciate su via Lancimano, in particolare al di sopra del fascione basamentale, risultano in precarie condizioni di conservazione, così come la struttura del tetto e i serramenti esterni.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Trattasi di immobile ad uso uffici e magazzini.