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Attività principali dell'istituzione
Zaches Teatro è una Compagnia in cui l'artigianato teatrale si integra con una accurata formalità del corpo del performer e con l'uso delle nuove tecnologie. L'intento è indagare il connubio tra differenti linguaggi artistici: i mezzi espressivi del teatro di figura, l’uso della maschera, la danza contemporanea o l'acrobatica, la sperimentazione vocale, il rapporto tra movimenti plastici e musica/suono elettronico dal vivo, il video.
Votata alla ricerca di una raffinatezza formale ed espressiva basata sull’uguale cura drammaturgica dell’immagine, del suono, del testo e del movimento, la compagnia aspira a co(m)muovere lo spettatore all’interno del mondo che di volta in volta viene creato. L'immersione prima di tutto emotiva dello spettatore nello spettacolo, aspira a portare il pubblico nel qui ed ora, a renderlo presente a ciò che vive e, in seguito, a spingerlo a riflettere, a criticare, ovvero a distillare un senso personale.
Lo spettatore è uno degli elementi essenziali del rituale teatrale, senza cui lo spettacolo stesso non esiste. E’ lo spettatore dunque a dare senso a ciò che accade sulla scena, senza che questa gli dica cosa pensare. Per questo gli spettacoli della Compagnia rimandano spesso al simbolo e alla metafora o meglio agli archetipi di una cultura universale che si esprime con dirompente forza poetica ed espressiva proprio grazie al teatro di figura.
Gli spettacoli della Compagnia sono infatti tout public, costruiti su più livelli di lettura e adatti a pubblici di età e formazione molto diversa: in ognuno lo spettacolo provocherà emozioni e riflessioni diverse, ma tutti devono poter accedere allo spettacolo stesso, senza limitazioni culturali o linguistiche.
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA
RACCOLTA FONDI
Raccolta chiusa
FASE ATTUATIVA
Lavori in corso
IMPORTO 20.000,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
L'idea del progetto di creazione artistica Arlecchino. Storia di un buffone, nasce dal confronto con il direttore artistico del Teatro Fonderia Leopolda, Eugenio Allegri, scomparso nel maggio 2022, che nei decenni passati è stato un grande interprete della maschera di Arlecchino.
L'intento è portare avanti un processo condiviso di produzione e creazione artistica con il territorio di Follonica che porti a due principali obiettivi: la creazione di uno spettacolo con i professionisti di Zaches Teatro, Arlecchino. Storia di un buffone e la creazione di un format formativo e artistico creato insieme alla città di Follonica sullo stesso tema della storia della Commedia dell'Arte, dal titolo Mascherata Barocca, e per il quale è già in atto il coinvolgimento dell'Accademia di Belle Arti di Firenze.
Per indagare la fenomenologia della maschera (mezza maschera) della Commedia dell'Arte, la sua storia e la tecnica di utilizzo abbiamo organizzato una masterclass con il Maestro Carlo Boso, per formare i membri di Zaches ma anche aperta a professionisti o aspiranti tali.
Inoltre per indagare la contemporaneità delle potenzialità della maschera e continuare una ricerca di rinnovamento di codici e linguaggi, abbiamo organizzato una masterclass sulla maschera integrale con Andrés Angulo della Compagnia Familie Floz.
L'intento è studiare la tradizione ma con uno sguardo sempre sul presente, per poter rinnovare dei codici espressivi che siano leggibili e condivisibili anche per un pubblico contemporaneo.
La storia di Arlecchino sarà raccontata da tre pulcinella che si aggirano in un teatro distrutto dalle fiamme o dall'incuria, che attendono, come in un Aspettando Godot in maschera, l'arrivo salvifico e risolutivo di Arlecchino per risollevare le sorti di un teatro marcescente.
RACCOLTA FONDI
Raccolta chiusa
FASE ATTUATIVA
Fine Lavori
IMPORTO 10.000,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
Insegnare a parlare significa insegnare a pensare. MARIO LODI
Nell’approcciarci all’opera di Mario Lodi si rimane fortemente colpiti dal rapporto che il Maestro aveva con i suoi alunni e di come questa relazione sia stata alla base della creazione del romanzo Cipì.
Lodi è stato la guida a cui i bambini hanno affidato il loro immaginario per farlo fiorire.
Abbiamo quindi deciso di affrontare l'opera proprio attraverso questo rapporto speciale. Del resto Cipì e tutti gli altri passeri, altri non sono che loro stessi, i bambini che trasportano i loro “materiali” esperienziali nel mondo della fantasia, dell’immaginazione, riflettendo così sul loro vissuto attraverso la creazione artistica.
E così che nasce la figura del narratore protagonista dello spettacolo: un maestro ormai vecchio che ritorna tra i banchi di scuola, dove lui stesso sedeva per affiancare i bambini nel loro percorso.
Ci si trova nello squarcio di una classe, polverosa poiché appartenente al passato, da cui inizia ad affiorare il ricordo della creazione del romanzo. Man mano che il mondo di Cipì prende vita, invade sempre di più lo spazio reale trasformandolo di volta in volta nelle avventure dell'uccellino.
Uno spettacolo dal forte impatto visivo, in cui lo spazio si anima in una vera e propria danza di oggetti attorno al vecchio maestro, la cui memoria diventa viva e rivelatrice.