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Attività principali dell'istituzione

Danae Festival spregiudicato e trasversale è un progetto internazionale multidisciplinare, nato a Milano nel 1999, che sostiene e presenta lavori dai linguaggi “ibridi” della scena contemporanea. Curato con passione dal Teatro delle Moire, interessato a rendere visibili esperienze artistiche nuove, coltiva anche una dimensione nomade, uscendo sin dalle prime edizioni dalla sala teatrale, per occupare spazi inediti, promuovendo pratiche performative realizzate nel tessuto urbano, dando vita a veri e propri accadimenti fuori dall’ordinario.

Danae Festival è attento, inoltre, alle esperienze meno visibili, a quelle più radicali, agli artisti e alle artiste emergenti, compiendo un’importante azione di scouting e cercando allo stesso tempo di proporre confronti e vicinanze con i maestri.

Al lavoro di costruzione del Festival si affiancano, alcuni progetti volti al sostegno della produzione artistica e della ricerca, anche attraverso residenze e tutoraggio. Dal 2018 Danae Festival inaugura Laterale, una nuova sezione nella quale si invitano alcuni/e artisti/e a immaginare degli interventi che non abbiano forma di spettacolo, ma abbiano a che vedere con l’esposizione dei percorsi, con lo studio, col pensiero, o che siano la narrazione di singolari esperienze di vita in dialogo con l’arte. Sono a tutti gli effetti progetti inediti, di cui il Festival segue da vicino la realizzazione. Con questa sezione, si vogliono proporre riflessioni sulla contemporaneità, esplorare nuove forme della scena, cercando possibilità di dialogo e scambio con lo spettatore e riconnettendo la dimensione culturale e artistica al suo contenuto politico.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 192.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Dal 18 ottobre al 3 novembre 2024 è in programma la 26esima edizione di Danae Festival: quest'anno il festival riflette sul tema del giardino. In 17 giorni, in diversi luoghi della città di Milano, andranno in scena 19 spettacoli, 21 repliche, 4 coproduzioni, 2 workshop, 7 incontri con il pubblico e 1 audioracconto online.

Il giardino è il tema di riflessione di questa edizione di Danae Festival: il giardino è l'ultimo rifugio della spiritualità e della poesia, è l’ultima frontiera al di qua della barbarie. Il giardino è l’ultima utopia, un'utopia pratica e tangibile. Seguendo questa metafora e forma di resistenza Danae Festival propone diverse e interessanti “fioriture”, sia dalla scena internazionale sia nazionale.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 207.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Danae Festival compie 25 anni ed è stato inevitabile rivolgere lo sguardo a quando tutto è cominciato. Il Festival nasce nel 1999 come progetto a sostegno della creatività femminile, ma non solo. Da subito ha voluto farsi portatore di valori ed esperienze che si possono racchiudere in un’idea di femminile che non è necessariamente appannaggio delle donne, ma che nelle donne più facilmente ha dimora. 

Tenendo assieme questa origine e le tematiche del presente, è Terra Madre il concetto attorno a cui si sviluppa il Festival. Definizione che evoca il mondo della natura che, fuori da ogni idealizzazione, è dispensatrice di vita, ma anche causa di morte, che può essere caverna che protegge, ma anche luogo di sepoltura di corpi. La vita e la morte tenute assieme. Bellezza e tremendezza.
La Madre Terra è, contemporaneamente, legame, contesto di relazione e di riconoscimento dell’alterità: non terra promessa per alcuni, bensì matrice comune, sostrato di tutti e che ognuno contribuisce a creare. Della terra si parla a volte come di luogo patrio – la mia terra – si dice, e sicuramente è importante sapere da dove veniamo, che spesso è da molto più lontano di quanto crediamo, ma bisogna avere un pensiero più largo. La terra è di tutti e non è di nessuno, siamo suoi temporanei ospiti, sicuramente non necessari, cosa di cui abbiamo avuto lampante conferma in questi ultimi anni. La Terra è dotata di potenza magica. Secondo le culture di stampo matriarcale, la Terra è il principio femminile per eccellenza, la Grande Madre aperta all’intervento fecondo del cielo al quale dà potenza.  

La programmazione accoglie, quindi, una significativa presenza di artiste italiane e una sezione internazionale, dal titolo “radical dance” dedicata alla nuova scena svizzera al femminile.. Ma il discorso si stratifica con le questioni affrontate nei vari progetti: la relazione con la morte, con il sacro, con la natura, con il trascorrere del tempo, passando per tematiche di genere e femministe. Corpi politici e poetici che si fanno carichi di messaggi e discorsi in una società che ne vuole il controllo.  

Nel percorso di questa venticinquesima edizione si resta coerenti con la prima vocazione del Festival: l’attraversamento e l’incrocio di diversi codici, forme e linguaggi. Tra teatro, videoarte, cinema, sperimentazione sonora, performance continuando ad aprire a diverse modalità di contattare lo spettatore per attivarlo nello sguardo e nella partecipazione.