I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il programma di Valorizzazione Ambientale e Culturale dell’Isola della Certosa, che include aree e beni demaniali marittimi funzionalmente pertinenziali alle opere previste, prevedono indagini subacquee, svolte con l’assistenza di archeologi accreditati presso la competente Soprintendenza. Le attività preventive hanno consentito il rinvenimento di un’area con valenza archeologica presso il versante nordovest dell’isola, costituita da un sito di età romana, giacente a quote comprese tra – 2 e – 3 m ca. dal livello di medio mare. Già identificato da Ernesto Canal nel 1992, nel 2010 e 2011 il sito è stato oggetto di indagini coordinate dall’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, successivamente, di ulteriori interventi coordinati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Le indagini hanno evidenziato la presenza di una struttura arginale di epoca romana riferibile in via preliminare a un periodo compreso tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. La struttura si compone di palificate lignee e colmate di materiale fittile di recupero, principalmente laterizi e anforacei. Si tratta di un impianto rilevante per la ricostruzione della storia e della morfologia della laguna, orientato nord-nordest - sud-sudovest, riconosciuto complessivamente per un’estensione di oltre 60 m. In corrispondenza dell’estremità settentrionale la struttura si esaurisce per erosione nell’alveo del canale delle Vignole Vecchie, mentre presso quella meridionale cambia orientamento, assumendo una direzione est-ovest, per giungere a ridosso dell’isola della Certosa. Notevole è la quantità di materiale, in parte recuperato ed in gran parte recuperabile con le attività previste, pertinente sia a reperti singoli, sia a campionature quantitative per area. Nel corso delle indagini sono stati prelevati campioni lignei dei pali destinati alle analisi di laboratorio ed estratti alcuni pali interi, per campionatura tipologica.

Informazioni sullo stato della conservazione

Due le strutture antiche rilevate da Ernesto Canal nel bassofondo all’estremità settentrionale dell’isola della Certosa, versante ovest, e nel canale delle Vignole Vecchie: la prima rappresenta l’ “argine-strada”, la seconda rappresenta la fondazione della presunta “torre” di avvistamento. 

La struttura si sviluppa coerentemente per una lunghezza complessiva di circa 40 m., ma con diverse lacune, che evidenziano il cattivo stato di conservazione della stessa, riscontrato anche con il saggio di scavo. La potenza dello strato archeologico relativo al riempimento interno, infatti, si attesta tra i 60 e gli 80 cm., mentre i pali lignei recuperati presentano una lunghezza residua intorno ai 150 cm. mediamente. Si tratta dunque della porzione residuale dell’impianto, ovvero della parte più bassa, che risulta essere composta da materiali di recupero frammentari, distribuiti in modo casuale nel sedimento fangoso e con concentrazione relativamente scarsa.

Evidenze più consistenti, invece, sono state rilevate all’estremità settentrionale della struttura, presso la gengiva del canale delle Vignole Vecchie, dove l’impianto arginale risulta eroso. Qui sono stati rinvenuti materiali significativi, quali colli di anfore completi di orlo, anse e parte del corpo, così come il corpo intero di un’anfora privo del collo e delle anse.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Al momento i primi reperti rinvenuti non sono esposti al pubblico perchè in fase di estrazione dai fondali, di pulizia e di interventi conservativi. Il progetto prevede il recupero, l’analisi, il rilievo e la conservazione, nell’ambito di una seconda fase progettuale, in apposite teche presso uno spazio espositivo all’uopo allestito ed accessibile al pubblico nell’ambito dell’esperienza di visita del Parco della Certosa di Venezia. 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 250.000,00 €

 slide
 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Scavo archeologico subacqueo che prevede l’indagine esaustiva e la rimozione integrale delle strutture.

  1. Rimozione dei materassi “tipoReno” e del geotessuto posti a protezione del sito

  2. Riconoscimento dei margini delle strutture (presunta base di torre e margine strada) tramite indagine con sonda metallica e loro segnalizzazione in superficie (paline o boette).

  3. Scavo stratigrafico con sorbona e lancia ad acqua delle strutture e rilievo planimetrico e sezione trasversale

  4. Recupero dei reperti e rimozione degli eventuali pali lignei.

  5. Recupero dei materiali lavati e loro stoccaggio in cassette apposite, identificate e

    raggruppate in coerenza col procedere dello scavo

  6. A terra:documentazione fotografica e computo quantitativo dei reperti, per tipologia;

    stoccaggio definitivo nelle cassette numerate.