Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'Erbario Frizzi, valida testimonianza di hortus siccus (raccolta di piante pressate, seccate e fissate su fogli di carta) risalente alla fine del XIX secolo, svolge un ruolo fondamentale nel collezionismo storico-botanico umbro e nazionale. Ritrovato presso il Fondo Storico della Biblioteca dell'Istituto Tecnico Commerciale "Vittorio Emanuele II" dove il Prof. Giuseppe Frizzi ricoprì il ruolo di Preside dal 1881 al 1897. Tra i campioni conservati si annoverano esemplari di specie endemiche ed esotiche in Umbria (esempi della prima classe sono Saxifraga exarata Vill. e Saxifraga oppositifolia L., della seconda classe Amarantus retroflexus L. e Chenopodium ambrosioides L.), nonché esemplari di specie di valore biogeografico, tra cui Astragalus onobrychis L., Bupleurum ranunculoides L. e Celtis australis L. L'Erbario Frizzi si caratterizza quindi per la molteplicità di luoghi di provenienza delle specie conservate, una tipicità, questa, direttamente connessa allo scambio reciproco di campioni vegetali avvenuto tra botanici di fama nazionale. La maggior parte dei campioni vegetali sono stati raccolti dallo stesso Frizzi in vari territori italiano, fra cui le Alpi occidentali, le Alpi Lepontine, il Lago Maggiore e il Lago delle Streghe. Altre specie sono state raccolte in Valle d'Aosta e sulle Alpi friulane. Di interesse sono i campioni raccolti e determinati dal Frizzi in Sicilia, nel Lazio, presso il Lago di Bracciano, a Roma e nella Maremma. I campioni provenienti da Napoli e Castiglioncello sono stati raccolti e determinati da botanici di fama nazionale (E. Bellucci, G.C. Giordano, A. Batelli). Per quanto riguarda le specie raccolte in Umbria, esse rappresentano la porzione più cospicua della racolta e provengono, per la maggior parte, dal Monte Subasio, ma anche da Monte Acuto, Monte Morcino, Monte Pacciano e Monte Pennino. Sono state raccolta dal Frizzi insieme a Achille Terracciano e Luigi Paolucci, entrambi soci promotori della Società Botanica Italiana. Rilevanti sono gli esemplari raccolti da Frizzi, Terracciano e Paolucci in prossimità del Lago Trasimeno. I campioni raccolti dal Prof. Giulio Cicioni, invece, provengono, nella quasi totalità, dal Colle del Cardinale (PG). Ci sono poi anche campioni provenienti dall'Orto Botanico di Perugia, raccolti dal Batelli. Una porzioni dell'Erbario Frizzi è conservata tra le collezioni storiche del Dipartimento di Botanica dell'Università di Catania. Questa porzione catanese è accessibile in versione digitale.
Informazioni sullo stato della conservazione
L'Erbario Frizzi si compone di 663 specie suddivise in 37 famiglie, ognuna delle quali contenuta in una cartella. Le cartelle sono attualmente conservate in 18 scatoloni di cartone collocati in un locale dotato di impianto di climatizzazione (temperatura impostata: 20°). Benché gli esemplari vegetali versino in condizioni conservative relativamente buone, al fine di garantirne in futuro un'adeguata preservazione si rendono necessarie attività di controllo di eventuali problematiche di conservazione, di isolamento dei campioni che presentano problematiche e di sterilizzazione con il freddo di tutti gli esemplari vegetali (2,0-2,5° per 7 giorni ogni 6 mesi).
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La fruizione del bene è attualmente vincolata a visite in presenza (previa prenotazione telefonica) durante gli orari di apertura della Biblioteca ITET "Aldo Capitini" (dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 13:00). A partire da Aprile 2023 l'Erbario Frizzi sarà fruibile in versione digitale presso la pagina web dell'Istituto ITET Aldo Capitini.