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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

LA STORIA

Nella mattinata del 24 giugno 1866, i campi ove sorge ora il Monumento, sono teatro di un breve ma aspro combattimento. Le forze italiane, condotte da Amedeo d’Aosta (1845-1890), figlio di re Vittorio Emanuele II, hanno l’ordine di impadronirsi della Cavalchina, corte in cui si sono asserragliate truppe della fanteria austriaca. Il giovane principe, che comanda la brigata Granatieri di Lombardia, di fronte ai vani assalti dei suoi uomini, si mette egli stesso alla testa di una colonna che accorre in loro rinforzo, esponendosi direttamente al fuoco nemico.

Seguito dal maggiore Balbo, dal capitano di San Marzano e dal luogotenente Salvadego, suoi ufficiali d’ordinanza, il principe avanza lungo la prateria coltivata a granturco e, arrivato pericolosamente a ridosso del fabbricato tenuto dagli austriaci, viene raggiunto da un colpo che risulta fortunosamente attutito dalla piastra del cinturino. “Appena cominciato il foco, S.A.R. il Principe Amedeo Duca d’Aosta fu colpito da un proietto di fucile nel petto”, verrà riportato nella Relazione ufficiale dello Stato Maggiore dell’Esercito, “e per cura dei suoi ufficiali fu allontanato dal combattimento”. Sono circa le 9.30 del mattino.

IL MONUMENTO  

Amedeo d’Aosta morì per un’infezione polmonare il 18 gennaio 1890. Il lutto dei Savoia, come ogni fatto che riguardava la casa regnate, trovò un’eco immediata nel Paese. La Giunta comunale di Sommacampagna fu tra le prime ad attivarsi, dando vita a un comitato per la raccolta dei fondi necessari alla costruzione di un monumento in suo ricordo. La somma di 5.000 lire raccolta nella sottoscrizione consentì di bandire un concorso e d’individuare, nel progetto presentato dallo scultore veronese Pietro Bordini, il vincitore. 

La base dell’obelisco, realizzato in pietra Simona, risultava avvolto da un altorilievo in bronzo, opera della fonderia milanese Ceriani, raffigurante il momento del ferimento del principe. Il monumento venne inaugurato il 24 giugno 1894, in occasione delle celebrazioni commemorative della Battaglia di Custoza. 

Il 25 giugno 1900, nel cinquantennale della fondazione del reggimento Cavalleggeri d’Alessandria, Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta fece visita con il suo seguito al monumento in ricordo del valore del padre.

L'EPISODIO NELL'ARTE

Il ferimento del Principe Amedeo alla Cavalchina è ritratto in numerosi dipinti ed incisioni di battaglia. Da Giovanni Fattori (opera conservata alla Pinacoteca di Brera), a Filippo Palizzi (opera conservata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma), alle litografie di Quinto Cenni ed Edoardo Matania.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il Monumento presenta segni di degrado diffuso, dovuti alla vetustà dello stesso e all'esposizione agli agenti atmosferici.

La parte lapidea presenta fessurazioni e degrado della superficie, mentre la parte bronzea presenta fori e disgregazioni delle saldature, consentendo così all'acqua di penetrare e di danneggiarne la struttura.

E' già stata ottenuta l'autorizzazione da parte della Sorpintendenza di Verona ad effettuarne l'intervento di consolidamento della struttura e restauro della parte bronzea. E' stata inoltre ricollocata la testa del Principe, rimossa con atto vandalico, al fine di scongiurarne il peggioramento dello stato di conservazione.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Monumento è inserito in un itinerario di 20 Luoghi del Risorgimento all'interno del territorio comunale di Sommacampagna.

Sito in aperta campagna, è sempre fruibile dal pubblico.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 35.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento prevede il restauro del Monumento, che oggi presenta un diffuso degrado, a causa della vetustà del manufatto e dell'esposizione alle intemperie. 

L'intervento si concretizzerà con il consolidamento della parte lapidea e il restauro della parte bronzea. Si valuterà, in fase di sopralluogo preliminare all'effettivo intervento, se necessario lo smontaggio con trasferimento in laboratorio e rimontaggio, o il restauro in situ.