Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'Ex convento dei Carmelitani Scalzi in Urbino, è stato l'antico convento dei Padri Carmelitani Scalzi.
Situato all'inizio di via dei Maceri, sulla sommità della collina detta del Monte, sul confine settentrionale del centro storico, tant'è che un lato dell'ex convento poggia su tratto della cinta muraria cittadina. Sul finire del XIV secolo, la Camera apostolica concesse quel sito alla Comunità dei Servi di Maria, per erigervi la propria chiesa e convento.
Fino al 1653, quando Papa Innocenzo X lo soppresse.
Un nuovo convento venne rifondato pochi anni dopo e affidato ai Padri Carmelitani Scalzi. In tale occasione la chiesa ed il convento vennero rifabbricati su disegno dell'architetto Padre Gian Battista Bartoli.
Il convento perdurò fino all'avvento del Regno d'Italia, quando fu confiscato come altri beni ecclesiastici cittadini. La chiesa fu restaurata e riaperta al culto nel 1936, mentre il convento ebbe varie destinazioni, da sede del Riformatorio, poi di una Casa di Correzione ed infine di una Casa di rieducazione per minorenni, quest'ultima istituzione acquisì anche il grande orto del convento che divenne una colonia agricola per i piccoli detenuti. Ora sede della Accademia di Belle Arti.
È ad aula unica con cinque altari (il maggiore e quattro laterali, due per lato). L'altare maggiore è inserito in un piccolo presbiterio quadrato, mentre gli altari laterali sono collocati entro nicchie a fondo piano, tra di essi s'inseriscono sei nicchie dove sono collocate le statue in stucco di altrettanti Santi, legati all'ordine monastico. Gli altari laterali e le nicchie sono separati da paraste che sorreggono un cornicione su cui poggia la volta a botte. Le finestre sono state ricavate ai lati sopra il cornicione e una sulla facciata. L'esterno presenta una facciata in laterizio con immorsature, che evidenziano il mancato completamento. In origine questa chiesa ha ospitato la Vergine del Soccorso tra i Santi Giovan Battista e Cristoforo di Raffaellino del Colle e un'Annunciazione del pittore baroccesco Alessandro Vitali. Attualmente la chiesa è sede della copia della Tomba di Raffaello.
La bussola lignea, posizionata all’ingresso della chiesa regge la cantoria anch’essa in legno policromo.
Informazioni sullo stato della conservazione
L’opera, realizzata in legno di abete dipinto a tempera, si presenta in uno stato conservativo precario.
Si evidenziano, sollevamenti di cromia con cadute di pellicola pittorica. Inoltre l’attuale aspetto cromatico non è originale al manufatto che presenta cromie diverse nei punti di corrispondenza delle abrasioni. Infatti, in corrispondenza delle cornici aggettanti sembra riemergere un colore ocra soprattutto sulla parte alta della cantoria.
E’perfettamente leggibile ed evidente, un attacco xilofago sparso su tutto il manufatto ma al momento non in atto.
La superficie si presenta molto sporca sulla parte bassa, nei punti di maggior contatto con l’affluenza di pubblico e completamente ricoperta da depositi di particellato atmosferico.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Si tratta di una Chiesa sconsacrata dove attualmente è collocata la riproduzione della Tomba di Raffaello con apertura al pubblico dalle ore 8,00 alle ore 20,00