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Attività principali dell'istituzione

Castello D’Albertis è stato costruito a fine ‘800 su fortificazioni cinquecentesche dal Cap. Enrico Alberto d’Albertis (1846-1932) ed è stato da lui donato alla città insieme al materiale archeologico, etnografico e marinaresco raccolto in tutto il mondo nei suoi viaggi per mare e per terra, in una vita caratterizzata da una insaziabile curiosità verso l’ignoto e l’intentato.

Dopo accurati lavori di restauro, nel 2004 viene restituita la dimora neogotica con i suoi rimandi esotici e le sue fascinazioni coloniali, sperimentabili con i trofei africani e orientali lungo lo scalone e con l’arrivo alla Sala Colombiana, la Sala Gotica, il Salotto Turco e la Cabina Nautica. La biblioteca storica di oltre 1000 volumi del Capitano, la statua di Colombo Giovinetto del Monteverde, le contaminazioni architettoniche ispano-moresche dello studio rivestito di azulejos in cui ha costruito oltre 100 meridiane in tutto il mondo, i richiami più arabeggianti ad un mondo nomadico-mediorientale del soffitto a vela del salotto turco e la avvolgente cabina nautica costruita all’interno del bastione cinquecentesco sono alcune tappe di una visita punteggiata di sorprese all’interno ed all’esterno del castello ottocentesco, tra terrazze, torri e loggiati. Nel bastione cinquecentesco è stato ricavato con il restauro, un nuovo spazio espositivo dove volgere uno sguardo rinnovato sulle culture di Africa, America e Oceania, attraverso un sorprendente allestimento d’autore e l’inclusione della voce indigena.

Una sezione dedicate alle musiche, curata da Echo Art, propone, oltre all’esposizione di strumenti musicali, laboratori, concerti e sperimentazioni polisensoriali. La sezione dedicata alle medicine tradizionali di Cina, India, Tibet e mondo arabo-islamico, curata da CELSO Istituto di Studi Orientali, integra il percorso polifonico del bastione, per accogliere nuove prospettive sul concetto di malattia e benessere, in una dimensione olistica in armonia tra macro e microcosmo.

Il complesso è immerso in un parco romantico, che, tra piante esotiche, orologi solari, grotte artificiali e false rovine, rappresenta uno straordinario punto panoramico sulla città, godibile da una caffetteria costruita in stile neo-medievale, che si apre in una terrazza tra le palme all’interno di un percorso tra i passaggi segreti ed aerei. Questo castello urbano risulta oggi facilmente raggiungibile con un ascensore pubblico dalla stazione ferroviaria sottostante.

L’intero museo è accessibile ai portatori di diverse abilità, interamente percorribile con guida in Lingua dei Segni su dispositivo multimediale ed accessibile per l’esplorazione da parte di ciechi e ipovedenti tramite modellini tattili ed audio guide.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 30.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Castello D’Albertis lavora quotidianamente allo scopo di meglio comprendere le testimonianze che accoglie da tutto il mondo e di trasmetterne i significati per un pubblico internazionale diversificato, attraverso il rinnovamento dell’esposizione permanente, la creazione di mostre temporanee, pubblicazioni che rivelino le nuove scoperte ed attività educative laboratoriali.

Il rinnovo della pannellistica di comunicazione del percorso espositivo, l’implementazione digitale con nuove immagini e video dell’area dedicata alle collezioni tessili precolombiane, una miniserie di pubblicazioni di approfondimento di alcune tematiche cardine del museo (dalle collezioni delle popolazioni native nordamericane alle fotografie dell’archivio, per citarne alcune) sono fondamentali attività in programma per il dialogo con il pubblico e il miglioramento della comprensione del mondo.

Infine, l’Archivio fotografico di Enrico d’Albertis, che comprende circa 20.000 negativi tra lastre di vetro e negativi su pellicola, scattati tra il 1875 e il 1930 circa, documenta uno sguardo vivo e aperto a 360 gradi e ci restituisce il sapore di un’epoca di sconvolgenti trasformazioni, attraverso gli occhi di un uomo pieno di curiosità, di coraggio e di ironia. Dopo un’accurata pulitura dei negativi, sono stati archiviati in raccoglitori che ne assicurano la corretta conservazione e consultabilità e digitalizzati per un’agevole fruizione. È necessario ora poter procedere alla loro schedatura informatizzata tramite catalogatori specialisti in storia e tecnica della fotografia.

Restauro del patrimonio. Il tempo che passa, l’usura e gli agenti atmosferici rendono una sfida continua la conservazione del patrimonio per la cui valorizzazione ed esposizione sono richiesti interventi di restauro e manutenzione alla struttura, alle collezioni esposte ed alle opere esterne collocate nel parco, tra cui le meridiane del Capitano d’Albertis.

Attività espositiva. Nel corso dell'anno 2025 saranno previste diverse esposizioni quali, ad esempio, "Gioielli d'artista. L'arte addosso", "Orientalismi d'Egitto"; per il 2026 sono ovviamente in fase di studio ulteriori proposte.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 2.200,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Tra l’immenso patrimonio che il Capitano D’Albertis (1846-1932) ha donato alla città di Genova, a partire dall’omonimo Castello, oggi sede del Museo delle Culture del Mondo, alle collezioni che consentono al pubblico di ripercorrere le sue entusiasmanti imprese attraverso i continenti, conoscendo storie e tradizioni di diversi popoli, figurano anche alcuni strumenti di navigazione di cui oggi il museo conserva solo l’ombra…

Si tratta di sei strumenti nautici (sestante, notturlabio, astrolabio) ricostruiti dal Capitano, dopo approfonditi studi su documenti antichi, riproducenti quelli in uso nel XV secolo e pertanto impiegati da Cristoforo Colombo durante la navigazione che lo portò a “scoprire” l’America. D’Albertis impiegò tali ricostruzioni per effettuare – nel 1893, in occasione delle Celebrazioni per il IV Centenario della scoperta – una storica traversata dell'Atlantico alla volta di San Salvador, ripercorrendo l’impresa del suo celebre concittadino per il quale nutriva profonda ammirazione.

Gli strumenti – che facevano parte dell’arredo storico della cosiddetta Sala Nautica, oggi destinata a spazio per le attività didattiche del museo – sono esposti al Galata Museo del Mare dove impreziosiscono l’allestimento dalla sala dedicata a Cristoforo Colombo, tra diversi reperti ed opere tra le quali si fanno ammirare anche i grandi modelli delle tre caravelle (Nina, Pinta e Santa Maria), costruiti sempre da D’Albertis, per i quali ricevette premi e onorificenze internazionali.

Della loro presenza nella Sala Nautica di Castello D’Albertis rimangono solo le impronte sul pannello ligneo cui erano appesi. Poterne realizzare le copie, e poterle utilizzare nelle attività didattiche promosse dal museo attraverso progetti di educazione al patrimonio, costituisce da sempre un sogno nel cassetto dalle numerose potenzialità ed evocazioni.

In occasione dell’edizione 2022 del Festival della Scienza, i Servizi Educativi e Didattici dei Musei Civici di Genova, in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare - Genova, l’Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Ingegneria Civile Chimica e Ambientale - Laboratorio di Geodesia Geomatica e GIS, hanno proposto un laboratorio didattico in Sala Nautica, in occasione del quale gli strumenti nautici erano evocati attraverso l’allestimento di una gigantografia riproducente la foto storica dell’allestimento degli stessi così come pensato dal Capitano D’Albertis.

La possibilità di dotare il museo delle fedeli riproduzioni degli originali, che potranno essere manipolate dagli educatori e dal pubblico, impiegandole in attività rivolte sia alle scuole di ogni ordine e grado, sia dalle famiglie, sia dalle categorie fragili con necessità speciali (si pensi a persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali), consentirà non solo di “ricostruire” l’ambiente storico originario, ma soprattutto di far conoscere le tecniche di navigazione dell’epoca, le modalità costruttive degli strumenti ed aumentare l’accessibilità intellettuale al patrimonio culturale di Castello D’Albertis

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 20.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Castello D’Albertis lavora quotidianamente allo scopo di meglio comprendere le testimonianze che accoglie da tutto il mondo e di trasmetterne i significati per un pubblico internazionale diversificato, attraverso il rinnovamento dell’esposizione permanente, la creazione di mostre temporanee, pubblicazioni che rivelino le nuove scoperte ed attività educative laboratoriali.

Il ripristino del sistema di oscuramento delle finestre della dimora, l’ampliamento del percorso permanente per i bambini,  una miniserie di pubblicazioni di approfondimento di alcune tematiche cardine del museo (dall’esotismo del Salotto Turco, alle collezioni delle popolazioni native nordamericane, alle fotografie dell’archivio, per citarne alcune) sono fondamentali attività in programma per il dialogo con il pubblico e il miglioramento della comprensione del mondo.

Infine l’Archivio fotografico di Enrico d’Albertis, che comprende circa 20.000 negativi tra lastre di vetro e negativi su pellicola, scattati tra il 1875 e il 1930 circa,  documenta uno sguardo vivo e aperto a 360 gradi e ci restituisce il sapore di un’epoca di sconvolgenti trasformazioni, attraverso gli occhi di un uomo pieno di curiosità, di coraggio e di ironia. Dopo un’accurata pulitura dei negativi, sono stati archiviati in raccoglitori che ne assicurano la corretta conservazione e consultabilità e digitalizzati per un’agevole fruizione. E’ necessario ora poter procedere alla loro schedatura informatizzata tramite catalogatori specialisti in storia e tecnica della fotografia.

Restauro del patrimonio. Il tempo che passa, l’usura e gli agenti atmosferici rendono una sfida continua la conservazione del patrimonio per la cui valorizzazione ed esposizione sono richiesti interventi di restauro e manutenzione alla struttura, alle collezioni esposte ed alle opere esterne collocate nel parco.

Attività espositiva. Saranno come sempre previste diverse esposizioni quali, ad esempio, quelle proposte dall'Associazione Tapirulan (mostra Utopia, Mostra Stop!) 


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 14.900,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

In occasione dell’arrivo al Castello dell’albo digitale del diario del primo giro del mondo del Cap., la mostra vuole risvegliare i sensi verso gli oggetti, i ricordi materiali di varia natura che sono tornati con il Capitano come frutto degli incontri fatti nel corso di questo lungo viaggio durato un intero anno da ottobre 1877 attraverso Borneo, India, Australia, Nuova Zelanda e Tasmania, fino in Cina, Giappone, California, New York, Perù, Galapagos, Giamaica e Barbados. Si tratta di scudi e kriss malesi, dipinti cinesi, kimono e katane giapponesi, cappelli, abiti e sandali da contadino orientali, dizionari manoscritti dal cinese, cofanetti, vassoi e festoni di carta colorata....

Dal diario reale, che si potrà vedere in formato cartaceo, al diario digitale, che si potrà sfogliare virtualmente, torniamo agli oggetti, protagonisti fondamentali di un viaggio in museo...


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 50.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Castello D’Albertis lavora quotidianamente allo scopo di meglio comprendere le testimonianze che accoglie da tutto il mondo e di trasmetterne i significati per un pubblico internazionale diversificato, attraverso il rinnovamento dell’esposizione permanente, la creazione di mostre temporanee, pubblicazioni che rivelino le nuove scoperte ed attività educative laboratoriali.

Il ripristino del sistema di oscuramento delle finestre della dimora, l’ampliamento del percorso permanente per i bambini,  una miniserie di pubblicazioni di approfondimento di alcune tematiche cardine del museo (dall’esotismo del Salotto Turco, alle collezioni delle popolazioni native nordamericane, alle fotografie dell’archivio, per citarne alcune) sono fondamentali attività in programma per il dialogo con il pubblico e il miglioramento della comprensione del mondo.

Infine l’Archivio fotografico di Enrico d’Albertis, che comprende circa 20.000 negativi tra lastre di vetro e negativi su pellicola, scattati tra il 1875 e il 1930 circa,  documenta uno sguardo vivo e aperto a 360 gradi e ci restituisce il sapore di un’epoca di sconvolgenti trasformazioni, attraverso gli occhi di un uomo pieno di curiosità, di coraggio e di ironia. Dopo un’accurata pulitura dei negativi, sono stati archiviati in raccoglitori che ne assicurano la corretta conservazione e consultabilità e digitalizzati per un’agevole fruizione. E’ necessario ora poter procedere alla loro schedatura informatizzata tramite catalogatori specialisti in storia e tecnica della fotografia.

Restauro del patrimonio. Il tempo che passa, l’usura e gli agenti atmosferici rendono una sfida continua la conservazione del patrimonio per la cui valorizzazione ed esposizione sono richiesti interventi di restauro e manutenzione alla struttura, alle collezioni esposte ed alle opere esterne collocate nel parco.

Attività espositiva. In occasione dell’arrivo al Castello dell’albo digitale del diario del primo giro del mondo del Capitano, è previsto un evento espositivo che risveglierà i sensi verso gli oggetti, i ricordi materiali di varia natura che sono tornati con il Capitano come frutto degli incontri fatti nel corso di questo lungo viaggio durato un intero anno da ottobre 1877 attraverso Borneo, India, Australia, Nuova Zelanda e Tasmania, fino in Cina, Giappone, California, New York, Perù, Galapagos, Giamaica e Barbados. Si tratta di scudi e kriss malesi, dipinti cinesi, kimono e katane giapponesi, cappelli, abiti e sandali da contadino orientali, dizionari manoscritti dal cinese, cofanetti, vassoi e festoni di carta colorata....Colazione a Melbourne, pranzo a Yokohama e cena a San Francisco,passando per Sarawak!

 

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

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