Attività principali dell'istituzione
L’Archivio Storico del Comune di Genova, che dal 1994 ha sede nell’ala est di Palazzo Ducale, conserva i documenti relativi all'amministrazione della Città dal XV alla prima metà del XX secolo. La parte più antica è costituita dai fondi delle Magistrature preposte sotto la Repubblica di Genova all'amministrazione e al vettovagliamento della città (Padri del Comune, Censori, Abbondanza, Provvisori del Vino), e l’archivio del Capitanato di Voltri (1570 -1797). Altri fondi archivistici ragguardevoli sono quelli che raccolgono i documenti delle amministrazioni cittadine succedutesi tra la caduta della Repubblica (1797) e la seconda guerra mondiale (la Repubblica Ligure, l’Impero Francese, la breve restaurazione della Repubblica di Genova, il Regno di Sardegna e il Regno d’Italia).
Altra vasta sezione è quella costituita dalle oltre 4.000 unità archivistiche dei sei Comuni annessi a Genova nel 1873 (San Fruttuoso, San Martino e San Francesco d’Albaro, Foce, Marassi e Staglieno) e dei diciannove Comuni annessi nel 1926 a formare la Grande Genova.
L'Archivio Storico del Comune custodisce anche gli archivi delle famiglie Brignole Sale e De Ferrari, ceduti al Comune di Genova nel 1927 dagli eredi di Filippo De Ferrari, figlio di Raffaele e Maria Brignole Sale. Dal 1973 custodisce a titolo di deposito dall’Amministrazione dell’Istituto di Ricovero “Emanuele Brignole” parte dell’archivio dell’ Albergo dei Poveri (secc. XVI-XIX); dal 2014 la documentazione archivistica dell’ex Centro Ligure di Storia Sociale.
L'Archivio Storico possiede, inoltre, una notevole raccolta di manoscritti dei secoli XV-XVIII, relativi alla storia di Genova in gran parte digitalizzati, e più di trecento manoscritti provenienti dalla Biblioteca Brignole Sale.
Accanto alla documentazione archivistica del Magistrato dei Censori, l’archivio conserva anche la Collezione pesi e misure utilizzati nella città di Genova prima dell’introduzione del sistema metrico decimale, all’indomani dell’annessione di Genova all’Impero Francese (1805), una delle raccolte di strumenti di misurazione più complete a livello internazionale.
La tipologia e, soprattutto, l’"antichità" dei fondi conservati, dall’archivio civico genovese rispetto ad archivi di città con una storia istituzionale analoga, ha indotto l'amministrazione comunale a precorrere i tempi, compiendo con largo anticipo sui tempi scelte significative, come separare l'archivio storico da quello corrente, incorporandolo nell'Ufficio Belle Arti e Storia (1906), riconoscendo in tal modo la valenza culturale e non solo giuridica dei documenti d’archivio, e anticipando di quasi un settantennio la normativa nazionale in materia di archivi.