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Attività principali dell'istituzione

Il complesso monumentale “Real Fabbrica di Capodimonte” comprende l’Istituto superiore Caselli - De Sanctis, recentemente riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione “Istituto Raro”, e la Real Fabbrica ubicati negli stessi edifici che furono la sede della Real Fabbrica di Capodimonte, fondata nel 1743 da Carlo di Borbone.   
Gli edifici sono al centro di un programma di collaborazione strutturato con lo scopo di promuovere la porcellana di Capodimonte, favorendo l’accesso ai contenuti attraverso azioni di formazione e sviluppo del pubblico.  La missione dell’Istituto risiede nella  ricerca e nella sperimentazione di metodologie educative e didattiche che meglio rispondano alle nuove esigenze di una società in continuo cambiamento che richiede figure professionali sempre più rispondenti alle nuove realtà in divenire. Per tutti gli studenti, fin dalla prima classe sono allestiti laboratori funzionali allo svolgimento di lavori artigianali.  L’Istituto inoltre è aperto al pubblico poiché al suo interno ospita laboratori di prototipazione rapida, serigrafia, decalcomania.  I visitatori sono accompagnati da mediatori durante la fruizione con lo scopo di ricercare la partecipazione attiva e consapevole del pubblico.   La sezione Fabbrica è un centro di produzione all’interno del quale si effettuano lavorazioni conto proprio e terzi, analisi e controllo della qualità dei prodotti ceramici, sede di mostre e convegni. Gli artigiani realizzano, su commissione, oggetti in qualsiasi tipo di materiale ceramico tra cui manufatti in porcellana, repliche filologiche di modelli esemplari prodotti a Capodimonte nel XVIII secolo e nuove collezioni frutto di collaborazioni con designer e artisti di fama internazionale.  Il complesso è patrimonio di tutta la Regione, è un bene da valorizzare e rilanciare secondo l’antica tradizione della manifattura borbonica. L’Istituto detiene il marchio di fabbrica, unica realtà produttiva a fregiarsi del giglio borbonico per le opere realizzate. All’interno della sezione Fabbrica ha sede il Museo Didattico della porcellana di Capodimonte, dove sono in esposizione i manufatti storici e musealizzati, le nuove linee produttive firmate da rinomati artisti e designer, l’archivio degli stampi della Real Fabbrica di Capodimonte, modelli musealizzati della produzione borbonica - tra cui alcuni modelli dell’Augustus rex, dei Servizi per l’imbandigione, delle Miniature e di Contenitori zoomorfi - gli antichi forni del ‘700 e i macchinari dell’antica produzione.  Il Museo didattico possiede anche una biblioteca che raccoglie tutte le ricerche scientifiche e storiche sulla porcellana di Capodimonte dal ‘700 ad oggi.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 600.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il potenziamento finalizzato all’apertura al pubblico del Complesso monumentale Real fabbrica di Capodimonte prevede le seguenti azioni:  finalizzazione dell’archivio digitale in cui raccogliere e catalogare tutta produzione antica e contemporanea della Real Fabbrica; produzione di percorsi interattivi per la fruizione dei laboratori di prototipazione presenti presso la sezione “Istituto” e  per i laboratori di produzione dell’oggetto ceramico - dalla formatura alla decorazione - presenti presso la sezione “fabbrica”;  creazione di uno spazio permanente - Study Room - dedicato all’applicazione di tecnologie digitali alla ricerca e alla produzione del manufatto ceramico all’interno del quale è presente  un makers lab per la definizione di prototipi in resina  e in ceramica realizzati con stampanti 3D;  finalizzazione dell’archivio degli stampi della Real Fabbrica di Capodimonte, modelli musealizzati della produzione borbonica; produzione segnaletica interna, didascalie e pannelli  presso tutto il complesso con particolare attenzione agli spazi del Museo didattico, riadattamento degli spazi per garantire la sicurezza e la fruizione al pubblico abile e diversamente abile; realizzazione del progetto giardino dell’architetto napoletano Ferdinando Sanfelice di cui ci è giunto un disegno acquerellato che ne raffigura il modello: il progetto mette in risalto la presenza di decorazioni del soggetto botanico nei manufatti in porcellana, i cui stilemi più ricorrenti hanno ispirato inoltre la selezione di alcune essenze disposte nelle aiuole offrendo in tal modo l’opportunità di coudiuvare con modelli viventi le attività didattiche cui il luogo è destinato. Nel progetto del cortile  è accentuata la percezione radiale della luce e dello spazio, con una crescita progressiva del volume del verde dal centro va alla circonferenza, raccordando così il cortile alla struttura architettonica che lo cinge.