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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Monumento medioevale più rilevante e meglio conservato nel Polesine, il castello di Arquà è sopravvissuto a tutte le fortezze costruite lungo il Canalbianco, che in quel tempo era la via d'accesso principale.
Il complesso si compone di una torre merlata medioevale (suddivisa in tre piani), di un corpo di fabbrica che si apre verso il cortile con tredici arcate seicentesche, dal granaio e dalle scuderie.
Conserva ancora il fossato tutto intorno e per accedervi occorre superare un ponte, non più levatoio, ma sufficiente a richiamare l'originaria sensazione di accesso al castello.
Nel castello di Arquà rivive in una sala, sulle quatto pareti, in un affresco cinquecentesco, il mito di Fetonte, figlio del Sole, che drammaticamente finì la sua vita sulle rive del fiume Po, un tempo Eridano.
Fetonte, auriga inesperto, dopo mille suppliche ottenne dal padre il carro infuocato; con esso si lanciò nel cielo senza poi più riuscire a tenere a freno i focosi destrieri. Salì altissimo, lasciando un segno nella volta azzurra, la Via Lattea. Scese poi altrettanto rapido sulla terra provocando gravi ustioni che diedero origine ai deserti.
Zeus, per scongiurare altre catastrofi, colpì con un micidiale fulmine il carro impazzito che cadde lungo la sponda sinistra dell'Eridano dove Fetonte morì. A lungo lo piansero le sorelle, le Eliadi, le quali tanto sostarono nella golena che si trasformarono in pioppi e le gocce dorate delle loro lacrime si trasformarono in ambra.
Informazioni sullo stato della conservazione
Gli affreschi sono stati restaurati nell'anno 1999 mentre l'immobile è stato restaurato nell'anno 2009
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Fruibile su prenotazione
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA
RACCOLTA FONDI
Raccolta aperta
FASE ATTUATIVA
Raccolta fondi
IMPORTO 560.000,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
Oltre ad una serie di interventi tecnologici, questo manufatto potrebbe garantire una delle principali esigenze espresse per un favorevole utilizzo dell’intero complesso del “Castello di Arquà Polesine”: la ricettività di ristoro. Oggi infatti il manufatto è spesso richiesto all’Amministrazione per un utilizzo dedicato a ricevimenti, funzione che viene garantita attraverso l’utilizzo di strutture temporanee per i servizi quali: servizi igienici e spazio cucina/preparazione vivande. Si propone di sviluppare queste esigenze all’interno del manufatto attraverso la conversione di uno spazio in “ambiente di preparazione pasti” e la contestuale realizzazione di uno spazio filtro che consenta l’utilizzo dei servizi igienici in modo autonomo e conforme alle normative. Il progetto esecutivo dimostra che con minimi interventi sia possibile ricavare uno spazio distributivo che suddivida la fruizione dei servizi igienici così utilizzabili in modo compartimentato anche per fruitori esterni, oltre che la creazione di uno spazio per la preparazione di cibi, utile in caso di eventi che lo richiedano.
Oltre a tale soluzione, la necessità di compartimentare le zone e renderle normativamente corrette in ambito di vie di fuga, dettata dalla richiesta della committenza di rendere la sala al Piano Primo fruibile pubblicamente, ha portato alla necessità di creare vie d’uscita nuove. Oltre allo spazio di preparazione dei pasti, la progettazione prevede un blocco di collegamento verticale con scala ed elevatore, abbandonando così il vecchio che ha portato ad un preventivo di spesa di riattivazione superiore al nuovo, la creazione di una seconda scala compartimentata a nord, la creazione di un blocco servizi igienici nuovo al pianterreno, l’eliminazione del vano tecnico al Piano Primo per ripristinare la vista ampia della sala ex-granaio. Con questi interventi l’immobile potrà usufruire di una sala preparazione pasti, di nuovi servizi igienici sia per le funzioni interne sia per uso in caso di manifestazioni esterne, di un’ampia sala polivalente al PT, di una pregevole ed ampia sala polivalente al PP dotata di zona reception/infopoint e di ogni servizio necessario e di nuove vie d’uscita.
Tutti gli interventi progettati sono previsti quali interventi “reversibili”, cioè realizzati con materiali e tecnologie che possano consentire di preservare le strutture storiche e con la possibilità, in caso di necessità, di un ripristino del bene. Anche le parti strutturali come le strutture metalliche di sostegno delle scale, sono strutture con fissaggio reversibile. Unici elementi permanenti sono le solette di fondazione che però vanno ad eliminare le sole pavimentazioni di recentissima realizzazione