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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Palazzo del Podestà, ovvero “Palatium communis aut potestas” è stato edificato all’intersezione dei due assi principali del nucleo più antico del borgo di Meldola, con antistante , sul lato sud, una piazzetta detta “platea communis”. La residenza del podestà era ubicata nella parte di edificio lungo il borgo Cantagalli (attuale via Camillo Brunori), mentre il lato prospiciente la piazza comprendeva la sala consiliare ed il “banchum iuris”. E’ possibile ricostruire la consistenza del palazzo intorno alla seconda metà del Quattrocento a partire dagli atti notarili dell’epoca. Nel rogito di Giovanni Morattini del 1459, è citata una grande “sala magna”, con camino ed una scala in pietra su cui il podestà teneva giudizio. Lodovico degli Alberti di Bertinoro scrive nei suoi atti del 1460 che nel palazzo vi era una “saletta parva”. Dal rogito di Francesco Nobili si apprende che nel 1536 vi si trovavano le carceri, con annessi gli ambienti per i familiari. Dalle finestre del palazzo, con squilli di tromba e voce alta, i piazzari rendevano note le sentenze emanate o chiamavano gli imputati dalla piazzetta a salire a giudizio. Dopo il sacco di Meldola da parte dei Lanzichenecchi del 1527, il palazzo fu distrutto, ma per essere fra i primi edifici ricostruiti, dato che lo si trova citato già in un atto notarile del 1528. Nel 1537 furono costruite nuove camere e, se pur malandato, il vecchio palazzo servì alla comunità meldolese fino al 1545, anno in cui avvenne la transazione fra questa e Leonello Pio. Divenuto proprietà del conte, fu da questi trasformato in stalla per i suoi cavalli, e la sede della comunità fu trasferita sopra la porta di San Nicolò sin dal 1547. Ultima testimonianza storica, dal rogito del 1937 del notaio Zambelli, il palazzo è costituito da due piani di cui il piano terreno adibito a magazzini vari e deposito attrezzature ed il piano superiore comprende invece i locali di uso vero e proprio. I vani che compongono i servizi sono: una cucina illuminata da un lucernaio, una saletta da gioco e soggiorno in diretta comunicazione e da una grande sala, usata per il ballo e altri intrattenimenti, queste ultime prospicienti le pubbliche vie. Si accede ai predetti locali a mezzo di una scala di cemento ad una unica rampa dall'ingresso della sala grande.

Informazioni sullo stato della conservazione

L’antico palazzo di epoca medioevale non è più in uso da tempo e non è agibile. Il fabbricato è privo di impianti e varie porzioni delle coperture sono crollate, mentre le restanti strutture sono in fase di collasso e sono attualmente puntellate e irrigidite con opere provvisionali. Il Palazzo del Podestà è attualmente inagibile per motivi di sicurezza e le murature esterne sulle vie pubbliche sono state messe in sicurezza mediante opere provvisionali.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Al momento il Palazzo del Podestà è chiuso al pubblico e non agibile

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 150.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto che il Comune sta sviluppando prevede il recupero del Palazzo del Podestà e dei prospicienti spazi pubblici della Piazzetta del Podestà e del Vicolo Rocca, siti nel cuore del centro storico all’interno della parte più antica della città di Meldola. Il completo recupero di tale bene, in stato di notevole degrado, oltre a conservare e riqualificare un importante edificio di valore storico della città, si qualifica quale punto di socializzazione e servizio per l’intera comunità, a supporto della destinazione residenziale e commerciale del centro storico. Volontà dell’Amministrazione Comunale è recuperare gli ambienti del Palazzo del Podestà per creare uno spazio di socialità che ospiti servizi per la collettività e che si apra e dialoghi con essa (anche mediante l’intervento di riqualificazione della piazza antistante il palazzo) innescando e supportando in particolare un percorso di rigenerazione sociale del borgo insieme alla comunità che lo abita. Data la sua ubicazione, il Palazzo del Podestà rappresenta il luogo ideale per accogliere un centro di socialità in una sorta di continuità della funzione aggregativa che nel corso dei secoli il palazzo ha sempre svolto. Pur essendo stata stravolta nel suo originario assetto dai successivi adattamenti e rimaneggiamenti, la struttura spaziale dell’edificio, proprio per questa coerenza d’uso, ben si presta ad accogliere gli ambienti necessari, richiedendo però un urgente e fondamentale intervento di messa in sicurezza, ricostruzione e rifunzionalizzazione. Dal punto di vista architettonico il progetto di restauro del bene prevede che venga mantenuta e valorizzata la parte più significativa dell’organismo e della sua morfologia, recuperando e mettendo in risalto gli aspetti compositivi rappresentanti la memoria storica del luogo, quali le facciate prospettanti sulla piazzetta e la “sala magna” al piano primo e relativo collegamento verticale.