Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Sipario del Teatro Gian Giacomo Galletti, dipinto in occasione della costruzione del Teatro da Bernardino Bonardi (Coimo 1834 - 1923), pittore vigezzino che, dopo aver frequentato nella sua valle varie botteghe d’arte si iscrisse all’Accademia Albertina di Torino. Terminati gli studi accademici, Bonardi si trasferì a Parigi e grazie all’esperienza in terra francese ricevette proposta di lavoro in Spagna dove lavorò come scenografo presso i principali teatri spagnoli. Stabilitosi a Madrid fu scenografo al teatro Regio e poi direttamente a Corte, per invito della regina Maria Vittoria. Tornato in Italia nel 1882 eseguì il sipario in argomento per il teatro Gian Giacomo Galletti appena costruito a Domodossola. Il sipario rappresenta realisticamente la Piazza del Mercato in Domodossola e fotografa una scena di vita quotidiana.
Dimensioni: m 4,70 x 6,60 m
Informazioni sullo stato della conservazione
Il sipario versava in cattive condizioni già all'inizio del '900, come risulta dai documenti storici che lo riguardano. Realizzato in tempera su tela di lino, presenta degrado sia della struttura di supporto che della superficie pittorica. Reca linee orizzontali di abrasione del colore, numerosi fori di lacerazione delle teste dei chiodi con le quali era ancorato al telaio di supporto. Mostra tracce di un vissuto difficile in ambienti umidi e con infiltrazioni d’acqua. Acquisito nel 1986 dal Comune di Domodossola insieme ai beni della Fondazione Gian Giacomo Galletti è stato adeguatamente avvolto a un rullo e posto in ambienti di deposito più idonei alla sua conservazione in attesa di reperire fondi per il suo restauro.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il dipinto in un primo tempo sarà posto alla fruizione del pubblico nella sede dei Musei Civici di Palazzo San Francesco (orari da martedì a domenica: 10-12 / 15-19). Verrà poi ricollocato in sicurezza nell'immobile sua sede originaria (Teatro Gian Giacomo Galletti), il cui lavori di ristrutturazione saranno avviati nel giugno 2020. Il suo restauro è indispensabile e conditio sine qua non per porre il quadro alla fruizione pubblica nei contesti indicati.