Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Palazzo San Giacomo è un edificio in stile neoclassico situato a monte dell’omonima piazza ed è sede dell’amministrazione del Comune di Napoli.
Nel 1816 Ferdinando I di Borbone, re del Regno delle Due Sicilie, decise di realizzare un grande edificio che ospitasse tutti i ministeri dello Stato Borbonico. Il vero promotore dell’iniziativa fu il primo ministro, Luigi de’ Medici di Ottajano, il quale affidò l’incarico di progettare il nuovo edificio all’architetto Stefano Gasse.
L’insula dove il nuovo palazzo doveva sorgere apparteneva alla congrega dei nobili spagnoli che aveva sede nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli; la congrega aveva in quel posto, oltre alla chiesa, un ospedale, un convento e un banco. I lavori cominciarono nel 1819, ma furono completati solo nel 1825.
Stefano Gasse realizzò nella facciata meridionale, la principale, un alto basamento bugnato, che comprendesse anche la chiesa di San Giacomo la quale, abbattuta la facciata, fu inglobata nell’edificio, andando a costituire uno dei tre portali presenti sulla facciata, precisamente il terzo da sinistra (restaurato da FRIENDS OF NAPLES nel 2018).
Il portone centrale, che permette l’accesso al palazzo, si differenzia dagli altri perché è in rilievo. Le decorazioni del palazzo sono tutte in stile neoclassico.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il portone si presenta in avanzato stato di usura
Gli obiettivi che i tecnici della conservazione vogliono raggiungere sono: Studiare il manufatto e
progressivamente e utilizzare le appropriate risorse tecniche. Registrare ogni tappa del restauro in un
apposito archivio, corredandolo con fotografie Utilizzare solo procedure e materiali molto semplici,
ampiamente testati, non dannosi e reversibili. Rimuovere strati di sporcizia composti da fuliggine e sporco
depositatisi nel corso degli anni. Rimuovere accrescimenti di attacchi biologici. Conservare le superfici su
cui stanno avendo luogo altri processi deteriorativi. Restaurare integrando visivamente quelle aree in cui,
alcuni tipi di deterioramento, hanno oscurato e/o sbiadito alcuni dettagli, ostacolando la percezione
dell'opera, per esempio chiudendo e velando le aree suturate con un colore vicino a quello originale.
Mantenere, in piccole aree ben definite, memoria fisica degli interventi di restauro che si erano
precedentemente succeduti.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il portone, fronte strada è sempre visibile. La sua apertura è legata agli orari di ufficio del Comune di Napoli