Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Biblioteca Civica custodisce presso la sezione locale libri rari e di pregio, in gran parte appartenenti al lascito del conte Alfonso di Porcia e Brugnera, che nel 1932 lasciò al Comune di Pordenone una consistente parte della sua biblioteca privata. A questo, si aggiungono i fondi speciali e l'Archivio antico del Comune, che conserva la documentazione compresa fra il 14. secolo e il 1805.
Si tratta di documenti preziosi sia per la storia della comunità locale sia per l’interesse che possono assumere se inseriti in un contesto più ampio di studio.
Una recente ricognizione effettuata per valutare lo stato di conservazione della raccolta, ha evidenziato la necessità e l’urgenza di un intervento di restauro per alcuni di essi, in dettaglio:
Documento membranaceo - anno 1466
La Biblioteca Civica conserva la serie completa delle pergamene antiche, un tempo custodite presso la sede municipale: si tratta delle pergamene di carattere pubblico redatte a partire dal Trecento, sino alla caduta della Repubblica di Venezia. Insieme al prevalente gruppo di documenti di carattere pubblico, si conservano atti di carattere privato (successioni, vendite, testamenti), di ignota provenienza, tra cui il documento che si intende sottoporre a restauro. Si tratta di un testamento conservato in rotolo redatto dal notaio Iacobus Frasculini ‘portusnaonensis publicus imperiali auctoritate notarius’ del 1466.
Regularum utriusque iuris tam civilis quam pontificii, quae a clarissimis iurisconsultis varie conscriptae… Lugduni : apud Stephanum Michaelem, 1587
I due volumi in folio delle Regularum, stampati a Lione nel 1587, appartengono al nucleo librario antico della Biblioteca Civica. Lo stato di conservazione è discreto, ma la vera particolarità consiste nella loro rilegatura, realizzata –probabilmente in una data successiva all’edizione- con fogli erratici di un codice latino pergamenaceo in gotica rotunda con capilettera miniati, forse un lezionario della fine del XIV secolo, o degli inizi del successivo.
Catastico delle rendite della chiesa di San Marco (1415-1494)
La serie dei libri contabili della chiesa di San Marco e di altre chiese di Pordenone è un fondo documentale aggregato all’archivio comunale antico: il Consiglio cittadino aveva infatti forza di giuspatronato sulle chiese e ogni decisione sulla loro gestione contabile passava attraverso il vaglio del laico consesso. Il podestà conservava inoltre la chiave delle sacre reliquie e interveniva alle funzioni religiose mantenendo il diritto ad uno scranno riservato. Il manoscritto è, a buon diritto, uno dei documenti più preziosi dell’archivio antico, nel novero delle fonti più antiche della storia della città.
Informazioni sullo stato della conservazione
Documento membranaceo - anno 1466
Il documento membranaceo si presenta arrotolato e irrigidito. Si prevede, previo intervento di reidratazione di distendere il foglio ed effettuare le necessarie operazioni di restauro.
Regularum utriusque iuris tam civilis quam pontificii, quae a clarissimis iurisconsultis varie conscriptae… Lugduni : apud Stephanum Michaelem, 1587
I due tomi sono rilegati con coperte in pergamena rigida, con capitelli su anima in corda. La cucitura è realizzata su tre nervi in cuoio, presumibilmente ricoperti con pelle allumata durante le fasi di rilegatura. Le carte sono in discreto stato di conservazione ad eccezione delle prime e delle ultime che presentano strappi e lacune evidenti.
I volumi hanno i piatti ricoperti da fogli di codici membranacei e presentano un rinforzo in pergamena applicato successivamente a coprire i dorsi e a rimboccarsi sui piatti. Questo intervento ha provocato trazioni e deformazioni dei volumi. I tagli dei piatti sono abrasi e lacunosi; su uno è visibile una toppa membranacea manoscritta. I capitelli hanno ceduto e lo stesso si segnala per ciò che riguarda i nervi fragili o completamente spezzati in corrispondenza delle cerniere .
Catastico delle rendite della chiesa di San Marco (1415-1494)
Il volume è in precario stato di conservazione. La coperta, in pelle piena foderata in tela di lino e materiale pergamenaceo appare particolarmente danneggiata; il materiale membranaceo risulta completamente privo di elasticità parzialmente lacerato e lacunoso specialmente in corrispondenza dei tagli e della patella di chiusura. Il laccio di chiusura risulta mancante di diverse sezioni, tanto che non raggiunge più la fibbia in cui inserirsi.
Sulla superficie appaiono depositi di polvere, abrasioni, macchie, date dal contatto con sostanze untuose, gore; l’inchiostro appare sbavato e parzialmente cancellato.
Sul materiale cartaceo del corpo dell’opera risultano danni dovuti a sostanze acquose. L’errata manipolazione e conservazione ha causato degli depositi di polvere, la lacerazione di diversi bifogli alla piega e in corrispondenza dei tagli e il crearsi di alcune lacune.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
I documenti non sono al momento disponibili per la consultazione da parte del pubblico.