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L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 N.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La villa venne edificata probabilmente nel XVII° secolo, come traspare con tutta evidenza dallo stile della facciata tipico lineare, raffinato, razionale. Ecco quindi l’idea di solidità con l’allargamento alla base delle murature principali, la sagoma perfettamente simmetrica del fabbricato, il cui prospetto assume leggerezza in chiave di dinamicità verticale guidata dai due elementi dei camini e dal frontone superiore, triangolare snello e proteso verso l’alto. Senz’altro in corrispondenza del finestrone alto centrale c’era un poggiolo. La disposizione interna dettata da funzionalità, vede al piano terreno i locali nobili della zona giorno, al piano primo la zona notte, mentre al secondo piano le ampie soffitte fungono da magazzini/disbrighi.
Già nel primo catasto storico del 1756 risulta la presenza della Villa padronale, senza però gli annessi laterali.
Il successivo catasto napoleonico del 1825 riporta la sagoma del fabbricato; il catasto austriaco del 1875 riporta l’ampliamento della costruzione, con l’aggiunta di un corpo a sinistra adibito a servizi ed annessi, e la divisione della villa in due unità dato che i due fratelli proprietari si dividono il cespite in parti uguali, come da notazione del 1854: quella a sud/ovest sarà oggetto di confisca, quella a nord/est seguirà altre strade.
Le nuove canapine catastali italiane ai fabbricati (“nuove” del 1910) riportano già la situazione attuale, sia per la disposizione della casa con gli ulteriori annessi paralleli alla strada, che per la divisione dei terreni.
I Primi registri ipotecari che citano i beni in oggetto al censuario di Salvaterra sono del 1845: la proprietà risultava in capo a Casarotti Valentino fu Bellino. La proprietà ha una estensione totale di 28  pertiche e 20 centiare. La casa, identificata col numero di mappa 820, ha estensione di 127 mq e rendita di 88 lire; dopo vari passaggi il 24/8/1866 metà del cespite è venduto a Valente Angelo fu Gaetano. La famiglia Valente terrà la proprietà della casa per oltre 120 anni. Il terreno afferente ha area di 13 pertiche e 58 centiare. In 20 anni la rendita della casa cresce a 117 lire austriache e 73 cent.

Informazioni sullo stato della conservazione

Nell’anno 2015 venne realizzato il progetto di restauro relativo all’intervento di restauro e risanamento conservativo (lett. c, art.3 del DPR n.380/2001) di Villa Valente Crocco e il ripristino e recupero degli elementi caratteristici/manufatti presenti nella corte dominicale della Villa stessa.

In seguito ai lavori di restauro previsti sarà assicurata un'ottimale conservazione dell'immobile.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Visitabile su richiesta da effettuare al Comune di Badia Polesine

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 350.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede di rendere fruibile la barchessa di Villa Valente - Crocco.

Interventi previsti:

  • installazione dei serramenti in tutte le forometrie;
  • realizzazione di un nuovo servizio igienico;
  • apertura di una porta di collegamento con il terreno agricolo ad ovest;
  • rifacimento del manto di copertura della barchessa.

I lavori, in parte già approvati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Verona sono finalizzati a rendere fruibile i locali del corpo barchessa della Villa e consistono nell’installazione di serramenti in tutte le forometrie dell’edificio, realizzati con la stessa tipologia e modalità di quelli installati al piano terra del corpo principale. Detti serramenti non modificheranno l’aspetto complessivo delle facciate.

Verrà realizzato un nuovo servizio igienico posto al centro dell’edificio del corpo barchessa in posizione baricentrica rispetto alle attività che vi avranno luogo.

L’attuale finestra del portico di collegamento tra la barchessa e l’edifico principale verrà trasformata in una porta di collegamento al terreno agricolo ad ovest della corte. Verranno infine realizzate opere di suddivisione interna atte all’allestimento di un laboratorio per la smielatura nel rispetto delle normative sanitarie che regola tali ambienti.