Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La chiesa risale al 1748, ha una facciata slanciata percorsa da lesene angolari di ordine tuscanico e presenta, nel coronamento, un frontone aggettante carratterizzato da rampanti concavi. L'ingresso è ornato da un portale in travertino che reca alla sommità l'emblema della Confraternita di S. Nicolò. Sulla detrsa dell'edificio si erge il campanile che ripete, nei prospetti, l'articolazione architettonica della faccaiata: alla replica, analoga fino alla trabeazione, si aggiunge un cornicione dall'evidente spessore e un tamburo ottagonale con omologo cupolino. L'inteno del tempio, nel riprendere la pianta a croce greca, presenta un'unica navata, due cappelle laterali, altrettanti coretti nel presbiterio e un'abside dall'evidente profondità. L'arredo comprende L'ultima Cena del pittore fermano Alessandro Ricci, dipinta nel 1787 per l'altare maggiore, il Beato Pietro da Mogliano con S. Antonio di Padova e l'Angelo Custode, tela del 1761 firmata da Giuseppe Bottani e un altro dipinto raffigurante la Madonna con il Bambino tra i santi Nicolò di Bari e Agata
Informazioni sullo stato della conservazione
Sull'edificio sono stati ultimati a luglio 2020, lavori di restauro e riparazione danni.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La struttura è aperta al pubblico su prenotazione. Viene utilizzata come auditorium e spazio espositivo per mostre temporanee.