I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione

L'Archivio di Stato di Cagliari, istituto periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, provvede alla conservazione e alla valorizzazione dei documenti storici (comprese le mappe dei catasti ottocenteschi) prodotti dagli uffici statali, e dalle magistrature dell’antico Regno di Sardegna, a partire dalla conquista catalano aragonese dell’isola nel 1323, proseguendo per il periodo di dominazione spagnola, terminato nel 1720 con il passaggio ai Savoia. Ad esse si aggiungono gli atti dei notai anteriori agli ultimi cento anni, gli archivi degli enti pubblici ed ecclesiastici soppressi, nonché archivi e documenti privati acquisiti a vario titolo. Conserva inoltre pergamene, mappe, una biblioteca che supera i 45.000 volumi e che include 21 manoscritti, 25 cinquecentine, 47 stampe e disegni, 302 testate di periodici (per 3539 annate), manufatti di natura non archivistica tra cui una rilevante collezione di armi antiche, abiti e costumi d’epoca, divise militari. Il ricco patrimonio documentario conservato ammonta attualmente ad oltre 9 km di scaffalatura. 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 1.320,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il registro di ricovero del settore femminile dell'Ospedale di Sant'Antonio Abate di Cagliari, risalente alla prima metà del XIX sec., comprende il "Libro dove si notano le donne che vengono con pazzia" e il "Libro dove si notano le donne che vengono ammalate principiando dal mese di maggio del anno 1803". E' l'unico registro che tratta esclusivamente di sanità femminile sopravvissuto all'interno del fondo archivistico del più antico ospedale cagliaritano, che ha cessato le proprie attività a metà ottocento. Oltre ai dati anagrafici e cronologici, riporta sintetiche descrizioni dei motivi di ricovero o internamento. L’intervento di restauro conservativo consisterà nello smontaggio e ammorbidimento della coperta in pergamena floscia che sarà poi riutilizzata, nella spolveratura manuale, nel preventivo test di solubilità sulle carte prima di procedere alla deacidificazione con carbonato di calcio o propinato di calcio come da normative ICRPAL. Si passerà poi al restauro, anche con reintegratore di fibre, per le parti mancanti, con velatura dei fogli particolarmente danneggiati dall’acidità degli inchiostri, e alla ricomposizione e nuova legatura dei fascicoli con reintegrazione della vecchia coperta. Si creerà infine un contenitore ad hoc in materiale acid free.


NOTE Intervento archiviato