I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Teatro Comunale di Bologna è uno dei simboli della tradizione lirica italiana, noto per la sua storia, architettura e ruolo culturale. La sua nascita risale all’incendio del 1745 che distrusse il Teatro Malvezzi. La città decise di costruire un nuovo teatro in muratura, affidando il progetto ad Antonio Galli da Bibbiena. I lavori iniziarono nel 1756 e il teatro, inizialmente chiamato “Teatro Pubblico”, inaugurò il 14 maggio 1763 con l’opera “Il trionfo di Clelia” di Gluck. Fin da subito si affermò come teatro d’eccellenza, aperto al pubblico e finanziato con fondi cittadini.

Nel XIX secolo ospitò prime assolute e opere di grandi compositori come Rossini e Bellini, diventando un punto di riferimento per la cultura musicale. Nel 1871 mise in scena per la prima volta in Italia un’opera di Wagner, consolidando la sua fama internazionale. Il Comunale non era solo intrattenimento, ma centro di diffusione culturale e apertura alle correnti artistiche europee.

L’auditorium del Comunale fu progettato con pianta a “campana”, con quattro ordini di palchi, un palco reale e un loggione, per garantire visibilità e acustica ottimali. La struttura fu realizzata in muratura per maggiore sicurezza rispetto ai teatri in legno dell’epoca. La sala è rimasta pressoché originale, perché non è mai stata distrutta da incendi, a differenza di quasi tutti gli altri teatri all’italiana. Il meccanismo a pantografo sotto la platea permetteva di trasformare lo spazio per balli e cerimonie: oggi è bloccato, ma ancora perfettamente funzionante. Nel corso dell’Ottocento e successivamente, il teatro subì restauri e decorazioni che ne arricchirono l’aspetto e lo resero conforme ai gusti artistici dell’epoca.

Nonostante eventi avversi, il Comunale si è sempre rinnovato, ospitando orchestra e coro stabili e garantendo stagioni liriche e sinfoniche di rilievo. La sua memoria storica è tutelata attraverso percorsi informativi che raccontano oltre 260 anni di vita, collegando passato e futuro della città.

Il Teatro Comunale è dunque più di un luogo di spettacolo: custode di memoria artistica, simbolo di continuità culturale e orgoglio bolognese, testimone di tre secoli di musica e innovazione scenica, dove storia, arte e società si intrecciano in modo unico.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il Teatro Comunale di Bologna si trova in uno stato di conservazione complessivamente discreto, mantenendo la struttura originaria e gran parte delle caratteristiche storiche e artistiche che ne fanno uno dei principali teatri all’italiana. Nonostante il passare dei secoli e l’uso continuo per spettacoli lirici e concertistici, il teatro conserva ancora la sua identità storica, la sala principale e gli ambienti decorativi, rappresentando un patrimonio culturale di grande valore per la città e per la comunità artistica. Oggi risultano però necessari interventi di manutenzione e conservazione atti a restituire l’aspetto originario in vista della riapertura al pubblico prevista nel 2027.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Attualmente la sede storica in Piazza Verdi è chiusa per lavori di ristrutturazione: tutte le attività di lirica e di danza del Teatro si sono spostate nella sede provvisoria, il Comunale Nouveau — presso il padiglione Exhibition Hall in Piazza della Costituzione, mentre i concerti sinfonici si tengono presso l’Auditorium Manzoni.

La biglietteria del Teatro rimane aperta su Largo Respighi 1, secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì, dalle 12:00 alle 18:00, il sabato dalle 11:00 alle 15:00.

Sul sito si possono trovare tutte le informazioni circa la programmazione del Teatro.

https://www.tcbo.it/

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 1.000.000,00 €

 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

La sala principale del Teatro Comunale di Bologna, nota per la forma a campana che ne garantisce l’eccezionale acustica, presenta una volta in gesso e arellato ricostruita attorno al 1820 e decorata da Mauro Beri con allegorie di Pietro Fancelli. Pur in condizioni discrete, non è mai stata oggetto di un vero restauro; risulta, infatti, annerita da due secoli di depositi mostrando tutti i segni del tempo: un intervento di pulitura della volta si ritiene assolutamente prioritario per riportarla al suo originario splendore.

Le balaustre dei palchi, in origine aperte con colonnine a vista per valorizzarne l'effetto scenografico e la diffusione del suono, furono tamponate nei primi anni di vita del Teatro, compromettendo l’estetica e l’acustica che la realizzazione originaria garantiva. Ciò è confermato dal fatto che, negli anni ’80, alcuni palchi furono ripristinati come da progetto originario dimostrando il beneficio conseguito: estendere l’intervento a tutti i palchi, come indicato dalla Soprintendenza, porterebbe dunque un’indubbia valorizzazione della sala non solo da un punto di vista estetico ma anche acustico a tutto beneficio del pubblico. Il restauro degli stucchi e delle dorature, oggi in parte ammalorati, garantirebbe, in ultimo, il rinnovo integrale della sala in tutti i suoi particolari.

Anche i corridoi di platea e gli ordini richiedono un intervento che conferisca nuova armonia complessiva: gli ultimi lavori risalgono al 1980-1981, quando furono sostituite le luci – allora provvisorie – e rinnovate le porte di accesso ai palchi. Dopo oltre quarant’anni, tali elementi risultano disomogenei e richiedono un pronto rinnovamento per garantire tanto una maggior fruibilità, quanto un miglior coordinamento stilistico e maggior decoro.

Il restauro coinvolgerà due spazi fondamentali per l’accoglienza del pubblico: il Foyer Respighi, ingresso principale affacciato su Piazza Verdi, che necessita di un intervento sul soffitto affrescato e sulla pavimentazione palladiana settecentesca, e il Foyer Rossini, al terzo ordine, decorato da trompe-l’œil e motivi a soffitto che richiedono uno specifico recupero.

A completare il quadro interviene la Rotonda Gluck, piccola sala ovale dall’atmosfera raccolta e conviviale, arricchita da manifesti storici, da un elegante lampadario centrale e dall’opera contemporanea Purple Tosca di Flavio Favelli. Anche questo ambiente necessita di interventi mirati di conservazione.

Infine, sono fondamentali il restauro del portico su Piazza Verdi, attraversato quotidianamente da cittadini, studenti e turisti, nonché della facciata del Teatro simbolo della vita culturale condivisa dalla comunità, che richiede un intervento conservativo mirato, da un lato, a tutelarne il valore architettonico e, dall’altro, ne migliori la percezione degli utenti e cittadini, restituendo decoro e dignità all’ingresso monumentale dell’Istituzione.