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Attività principali dell'istituzione

Nel 2010 Perypezye Urbane crea Studio28 Tv, una web tv – la prima in Italia e una tra le poche in Europa – fatta da artisti per artisti, dedicata alle politiche culturali, a livello locale ed europeo. Perypezye Urbane raduna attorno a questo progetto un gruppo di “reporter” italiani ed europei. Studio28 supera ad oggi i 24000 accessi mensili.www.studio28.tv

Dal 2012 al 2014 Perypezye Urbane, con Studio28 Tv, è capofila di un progetto europeo, “WebTvs for European Culture” (Programma Cultura 2007-2013), e vincitore del bando Cariplo “Avvicinare nuovo pubblico alla cultura”. Attiva, nell’ambito di quest’ultimo bando, una collaborazione con l’Informagiovani di Milano per realizzare un notiziario mensile rivolto a giovani e associazioni giovanili.

Studio28 Tv fa parte ad oggi del progetto ministeriale di promozione della danza “R.I.Si.Co”, di cui Cro.Me è capofila.

Perypezye Urbane crea DanceMenel 2010 come progetto sperimentale per la creazione coreografica on-line, grazie al supporto di Fondazione Cariplo. Tra il 2010 e il 2011 sulla piattaforma internet www.danceme.orgvengono prodotte 6 spettacoli di danza da altrettanti giovani autori di danza. I pionieri di DanceMe sono stati: Luna Paese, Paola Ponti, Davide Manico, Annalì Rainoldi, Alice Guazzotti e Anja Piotrowska, accompagnati da musicisti e videomaker come Giulio Escalona, Isobel Blank, e Mariano Leotta.

Nel 2016 decidiamo di trasformare DanceMe in una piattaforma mobilee, grazie al sostegno di alcune Fondazioni Bancarie (Cariplo, Compagnia di San Paolo e Carige), realizziamo la prima App di DanceMe, dedicata alla produzione coreografica. Per incentivarne il download e l’utilizzo, l’App è gratuita e non presenta richieste di pagamento o “in-app purchases” al suo interno.

Nell’ottobre 2016 produciamo la prima performance di Paola Ponti interamente realizzata tramite l’App e nel 2017 DanceMe produce 6 lavori di danza sul tema delle migrazioni. Di questi 6 presentiamo Difficilissimodi Antonio Marino sia presso il Teatro Sociale di Camogli che al Festival Suq di Genova, Attraversodi Elisa Sbaragli presso il Festival Più che Danza di Milano e Miscanthus and Blackbirdsdi Aya Toraiwa presso il Festival Wam! a Faenza. Attraverso, di Elisa Sbaragli, è ancora in tournèe nel 2018, presso il Festival Suq di Genova (giugno 2018) e presso la “Sagra dei paesi del mondo” (luglio 2018), alla Cascina Castello di Spessa Po (Pv).

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 80.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Una delle sfide più grandi per gli operatori culturali oggi è la capacità di rafforzare e unire l’aspetto online e quello offline, di mediare in questa cultura ibrida fra realtà virtuale e fisica attraverso un approccio user-centric. Significa saper attrarre un pubblico il più ampio possibile, che continuamente cambia e non necessariamente è interessato solo alla danza moderna e contemporanea, che ha diversi gradi di conoscenza della danza, locale e internazionale, che a volte non parla l’inglese, che è giovane o anziano.

 

DanceMesi colloca in quel filone di ricerca nella danza contemporanea che spinge la scrittura coreografica verso una sua ibridazione con le tecniche e le tecnologie dei nuovi media (media digitali, media di massa, ecc.).

In particolare, alcuni momenti significativi degli ultimi decenni hanno cambiato profondamente il modo di comporre stesso della danza contemporanea, portando la coreografia verso altre direzioni.

Le principali tappe di questa rivoluzione tecnologica nella danza furono:

- Verso la fine degli anni '60: Merce Cunningham con il suo software Lifeforms ipotizzò l'utilizzo di un sistema elettronico che potesse aiutarlo a scoprire nuovi movimenti per le sue coreografie.

- Fine anni novanta: Le Improvisation Technologies di William Forsythe

- Dopo il 2010: Motion Bank con la creazione di vere e proprie partiture coreografiche online.

L’elemento di innovazione dell’app di DanceMe come strumento di creazione coreografica è dunque rappresentato dalla presenza di uno studio Virtuale: ogni danzatore/coreografo ha a propria disposizione uno spazio dedicato, una sala prove virtuale in cui pubblicare i video delle proprie prove, sia in sala che in ambienti "altri". Lo studio virtuale è visitabile dagli utenti dell'app. Le performance della rassegna sono create negli studi virtuali anche grazie al contributo del pubblico che ha la possibilità di accedere allo studio virtuale in ogni momento e in ogni luogo.

Nel 2018 Perypezye Urbane produce sei giovani danzatori italiani attraverso l’app DanceMe: 

Daria Menichetti con MERU (debutto presso Festival Kilowatt e selezione Anticorpi 2018), Elisa Sbaragli con Cambia-Menti (debutto presso Festival InMare a Camogli), Paola Ponti con VaV (debutto presso Festival Più che Danza a Milano), Marianna Andrigo con MaiMask (debutto presso Festival Più che Danza a Milano), Giorgio Azzone con The blue Hour (debutto presso Festival InMare a Camogli), Luna Paese con Phoenix (debutto presso Centre Choreographique du Luxembourg, prima nazionale presso il Festival Più che Danza di Milano).