DESCRIZIONE INTERVENTO
" Di quest’opera, per ora, conosco solo la costellazione: Quattro donne svedesi guardano il mare. Gli sguardi del pubblico sono quelle onde che le fanno oscillare.
Nel cielo, i gabbiani. Negli abissi, lontano, oltre la platea, in un luogo senza coordinate, qualcuno.
Moby Dick è un’opera sull’attesa, sullo stare, sul non saper agire. È un’opera sullo smarrimento provato quando la nebbia, improvvisamente, sale dal mare e ti avvolge.
Davanti a Moby Dick io stessa mi sento smarrita: per la prima volta sono chiamata a guidare un team di danzatori che include performer disabili.”
Chiara Bersani
Il progetto produttivo MOBY DICK nasce in seno alla progettualità europea legata a danza e disabilità, e all'obiettivo che l'associazione persegue di spingere nel contesto italiano a un cambiamento che sostenga e riconosca il ruolo degli artisti e creatori con disabilità nel settore italiano dello spettacolo dal vivo. L'associazione, tramite tre bandi europei di cui fa parte, e una rete di 15 partner, è al momento la maggiore realtà in ambito italiano che si occupa di danza e disabilità, in termini di eccellenza e innovazione per il settore performativo. L'associazione coordina un tavolo di lavoro permanente sul tema, che coinvolge istituzioni, enti, e artisti (tra cui proprio Chiara Bersani).
La decisione di produrre uno spettacolo con una compagnia di danza inclusiva Danskompaniet SPINN e di affidare la creazione alla coreografa e performer Chiara Bersani arriva alla conclusione di un processo di ricerca e esplorazione cominciato nel 2016 con il progetto co finanziato Creative Europe Moving Beyond Inclusion. L'inizio della ricerca verso professionisti italiani di danza con disabilità ci ha portato a scontrarci con una visione italiana che relegava le persone con disabilità alla sola sfera del sociale. Mentre in molti altri paesi europei esisteva da decenni un sistema di finanziamenti e dei percorsi formativi che permettevano alle persone con disabilità con talento artistico di poter sviluppare il loro percorso creativo, in Italia la situazione si presentava a macchia di ghepardo con poche piccole realtà, non in rete tra loro, che cercavano di portare avanti dei progetti professionisti di altro valore estetico con anche artisti con disabilità.
La produzione si innesta quindi nella ricerca verso nuove estetiche e di modelli di ruolo che permettano immaginari diversi alle persone con disabilità che ambiscono alla pratica artistica.
NOTE Intervento archiviato