Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La bicicletta da arrotino del Museo delle Civiltà è una preziosa testimonianza di uno degli antichi mestieri che venivano condotti da artigiani ambulanti, falegnami, maniscalchi, meccanici, argentieri, orafi e così via, utilizzando la bicicletta non solo come mezzo di locomozione, ma anche come officina.
La bicicletta, per la quale si propone il restauro, è una Bianchi a doppia canna orizzontale fabbricata negli anni Quaranta del secolo scorso ed è appartenuta all’arrotino Pietro Alberto Bruno Ciccone. Il signor Ciccone, ancora adolescente, aveva appreso il mestiere dal padre, mantenendo così la tradizione familiare di un’attività oggi quasi dimenticata. Per oltre sessant’anni il signor Ciccone ha praticato questo lavoro per le strade del quartiere Esquilino di Roma, personalizzando e attrezzando il suo veicolo per svolgere al meglio il suo mestiere. Il veicolo, nel suo stato originario, è stato donato dai suoi familiari nel 2012 al Museo delle Civiltà insieme alla cassetta degli attrezzi e ad alcune foto che mostrano la bicicletta in funzione nello storico quartiere romano.
Informazioni sullo stato della conservazione
La bicicletta del Museo delle Civiltà è stata prodotta dalla ditta Bianchi come dimostra il marchio, ora visibile soltanto nel cosiddetto portafanale con il monogramma “B”. Per essere adattata alle esigenze dell’arrotino, alla ruota posteriore è stato tolto il pignone e la trazione è stata spostata sulla mola con un passaggio indiretto della trazione della corona a un doppio pignone, che trasferisce con una seconda catena il movimento alla mola. La bicicletta, pertanto, poteva essere condotta esclusivamente a mano.
La bicicletta, in acciaio, presenta un grave danno strutturale alla prima canna dei tubi orizzontali, la superiore, che ha collassato a causa del peso della struttura della mola e della ruggine, ruggine causata, con molta probabilità, dalla permanenza d’acqua nelle giunzioni di sostegno dell’apparato utilizzato nell’attività di molature. È presumibile che uno stato simile riguardi anche il secondo tubo orizzontale, ora coperto dalla morsa che sostiene l’apparato di molatura.
In più parti riverniciata, la bicicletta presenta in molti punti del telaio evidenti bolle dovute alla sottostante ruggine, molto consistenti e pronunciate nella parte bassa sia sul tubo verticale che su quello obliquo. La ruggine è dovuta, anche in questo caso, all’esposizione ad un quotidiano percolamento dell’acqua della mola lungo il telaio.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La bicicletta è esposta nel Museo delle Arti e Tradizioni Popolari 'L. Loria' del Museo delle Civiltà.
Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 8.00 alle 19.00.