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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L’Antico Palazzo dei Vescovi, edificato nell’XI secolo, fu la sede dei vescovi di Pistoia fino agli anni Ottanta del Settecento, quando il vescovo Scipione de’ Ricci lo alienò per costruire il nuovo palazzo episcopale.

Il vecchio edificio, passato in mano a privati, fu suddiviso in appartamenti, finché alla metà del XX secolo la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, dopo averne ricomposto la proprietà, dette inizio a un cantiere di restauro che mise in sicurezza l’immobile, fortemente degradato, e smantellò gli interventi edilizi più recenti, insieme a quelli di età moderna, per portare in evidenza gli assetti medievali.

In questa occasione, furono condotti recuperi di materiali e indagini archeologiche che portarono a riconoscere nel sottosuolo la presenza di stratigrafie, riferibili, oltre che alle ristrutturazioni e al cantiere per la costruzione dell’episcopio, a fasi romane e alto medievali precedenti: furono individuate tracce di usi agricoli e di frequentazioni di periodo repubblicano e un tratto di strada acciottolata, costruita nel I secolo d.C. e mantenuta fino al X secolo, lungo la quale si avvicendarono abitazioni e aree produttive.

I recuperi di materiali archeologici interessarono anche le murature del palazzo vescovile dalle quali fu estratto un cippo funerario etrusco, databile al VI-V secolo a.C., che in età medievale era stato reimpiegato nelle fondazioni di una cantina.

L’insieme dei reperti, raccolti durante le operazioni di scavo, tra cui un secondo cippo etrusco, elementi architettonici, frammenti di ceramiche, vetri e reperti metallici, permise di descrivere, da una prospettiva archeologica, lo sviluppo, le relazioni culturali e i consumi della città di Pistoia dalle prime frequentazioni all’età contemporanea.

I risultati delle ricerche archeologiche furono oggetto di una musealizzazione attenta sia alla comunicazione con il pubblico sia all’archiviazione dei reperti mobili che vennero conservati e ordinati in un deposito, organizzato ad archivio, accessibile e facilmente consultabile, o esposti in teche negli stessi ambienti dove si era svolto lo scavo e dove erano stati lasciati quattro estesi testimoni stratigrafici, creando uno dei primi percorsi archeologici attrezzati in grado di offrire ai visitatori, già negli anni Ottanta, un’esperienza quasi ‘immersiva’.

Informazioni sullo stato della conservazione

I reperti mobili e le stratigrafie archeologiche di proprietà statale che hanno costituito il contenuto fondamentale del percorso archeologico attrezzato sono stati oggetto di manutenzione periodica leggera e, a distanza di quasi quaranta anni dall’inaugurazione del primo allestimento, dimostrano adesso la necessità di interventi conservativi più approfonditi che ne garantiscano la futura conservazione migliorandone anche la leggibilità complessiva in vista di un nuovo progetto museografico.

Inoltre, dal momento che sia gli ambienti dove si trovano i reperti mobili e immobili sia le teche attualmente in uso, non sono dotati di sistemi di monitoraggio e di controllo microclimatico, è indispensabile e urgente migliorarne le condizioni anche attraverso la sistemazione di impianti e dispositivi che garantiscano la sicurezza e permettano di mantenere costanti i valori di umidità e temperatura più idonei alla conservazione in situ dei beni archeologici mobili e immobili.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L’Antico Palazzo dei Vescovi è al momento oggetto di un articolato intervento di adeguamento dell’edificio e di ridefinizione museografica che ha già consentito la riapertura al pubblico del piano terra e del primo piano. Il museo è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00 e il giovedì dalle 10.00 alle 22.00.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 1.155.650,00 €

STAZIONE APPALTANTE Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia con sede in Pistoia, via De’ Rossi, n. 26

L'intervento è a totale carico di una Fondazione bancaria ai sensi della Risoluzione n. 87/E del 15/10/2015 dell'Agenzia dell'Entrate.

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’intervento prevede:  conservazione e manutenzione dei beni archeologici mobili individuati; conservazione e manutenzione dei beni archeologici immobili dell’area individuata; miglioramento delle condizioni microclimatiche per garantire la futura conservazione dei beni; predisposizione di dispositivi di protezione e di buone pratiche per la manutenzione dei beni ai fini della piena conservazione e della fruizione pubblica; aggiornamento e incremento della base dei dati conoscitivi finalizzati alla conservazione e protezione dei beni.