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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Collocato nella piazza cittadina, all’angolo fra via XX settembre e corso Garibaldi, è uno dei palazzi più significativi del periodo neoclassico faentino e si caratterizza per il valore dell'architettura e per le decorazioni interne.

I lavori iniziarono dopo il 1780, su progetto dell’architetto bolognese Francesco Tadolini. Le due facciate perpendicolari sono caratterizzate da una serie di finestre con timpani triangolari e curvi alternati, secondo una formula di derivazione cinquecentesca.

Nella primavera 1794, Felice Giani iniziò a decorare il grande salone delle feste dipingendo nella volta le scene del Trionfo d’Amore, sottinteso alla favola di Amore e Psiche. Sulle pareti a realizzare gli eleganti stucchi fu incaricato Antonio Trentanove, maestro della scultura in Romagna.

Nell’appartamento del conte Achille Laderchi, realizzato dagli stessi artisti dopo il 1796, vi sono tre ambienti con dipinti dedicati al Trionfo della Pace, ad ornati con Ninfe e con il prezioso studiolo ellittico noto come Gabinetto d’Astronomia con la raffigurazione della Danza delle Ore, dei Pianeti, dei simboli zodiacali e dei quattro astronomi Galileo, Keplero, Ticone e Copernico.

In altre sale sono presenti dipinti settecenteschi nello stile “quadraturista” bolognese e pitture ottocentesche eseguite da vari autori faentini tra cui Romolo Liverani.

Nel 1857 alla morte del conte Francesco Laderchi, il palazzo fu venduto ai conti Zauli Naldi, e da questi nel 1875 al marchese Camillo Zacchia Rondinini, che lo restaurò. Nel 1905 il palazzo divenne proprietà del comune di Faenza e negli anni venne adibito a diversi usi: sede di uffici governativi, casa del fascio, scuola, sede dell'assessorato alla cultura.

Oggi Il piano nobile è sede di importanti istituzioni e associazioni culturali fra cui il Museo del Risorgimento e dell'età contemporanea.

Informazioni sullo stato della conservazione

I prospetti di Palazzo Laderchi sono caratterizzati dalla presenza di finestre con cornici sormontate da timpani triangolari e ad arco sul piano nobile, più semplificate nel piano terra. La partizione neo-classica è nobilitata dal cornicione a peducci esistente su entrambe le facciate, con la presenza lungo via XX Settembre di formelle lignee decorate. Tutti gli elementi anzidetti presentano uno stato di degrado che impediscono la corretta valorizzazione del bene e necessitano di interventi di consolidamento e di restauro con sostituzione di quegli elementi, quali banchine e scuri esterni, totalmente degradati e non più recuperabili. Anche i "fondali" costituiti da intonaco liscio o a fasce abbisognano di puntuali interventi di risanamento e di una finitura in grado di recuperare l'immagine neo-classica del palazzo. Gli studi e le indagini eseguite durante l'iter progettuale hanno individuato le metodologie e i materiali di intervento per il recupero e la valorizzazione dell'importante edificio posto su uno dei corsi principali e a pochi metri dal Duomo cittadino.

 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L'edificio risulta accessibile al pubblico durante l’apertura del Museo del Risorgimento (sabato e domenica ore 10.00-12.00 e 15.00-19.00) e negli orari di apertura delle attività delle singole associazioni domiciliate

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 160.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

L' amministrazione comunale, per migliorare la fruizione degli spazi e dei luoghi storici all'intera cittadinanza, intende ripristinare la copertura di una zona interna di Palazzo Laderchi, provvedendo anche alla sostituzione di persiane esterne sulla corte interna e alla sostituzione di infissi di una zona del Palazzo.


NOTE Intervento archiviato