Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La struttura che oggi ospita il museo, la biblioteca e l'archivio storico comunale nasce come edificio religioso sin dal 1761, quando le reverende suore Cappuccine acquisirono una casa con annesso orto e una chiesetta con annesso cimitero. Gradualmente le suore procedettero all'ampliamento del convento affidandone la supervisione a don Filippo Maria Fagioli archietto. Fu creato un refettorio, una piccola cucina, alcune celle ai piani superiori e una piccola chiesa. Nel 1769 scelsero la clausura e questo fece sì che il convento venisse ampliato ancora, acquisendo un ulteriore pezzo di orto. Data la loro posizione, quasi contigua al monastero dei Girolamini, le suore prenderanno il nome di "Cappuccine di San Girolamo".
La comunità non venne coinvolta nelle soppressioni napoleoniche del 1798, ma nel 1810 furono interessate da una seconda ondata di soppressioni, che costrinse le suore a disperdersi mentre il convento fu messo all'asta e rilevato nel 1813 dal conte Guiccioli di Ravenna, che adibì i locali a stalla e magazzino di scorte alimentari. Riprinstinato il potere pontificio le consorelle poterono rientrare nel loro monastero. La vita della comunità monastica delle Cappuccine proseguì fino al 1969 quando le suore decisero di abbandonare il monastero. Nel 1971 tutta la struttura, compresi gli annessi orti, fu acqusitata dal Comune di Bagnacavallo. Dopo gli opportuni adattamenti, nel 1976 apriva al pubblico il Centro Culturale Le Cappuccine, che ancora oggi ospita i principali istituti culturali della città.
Informazioni sullo stato della conservazione
La sezione del complesso che ospita gli istituti culturali di Bagnacavallo è in buono stato di conservazione. La porzione di edificio già adibita a casa del custode, essendo in disuso da diverso tempo, versa in condizioni di parziale abbandono e necessita pertanto di un sostanzioso intervento di recupero.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il complesso è fruibile nelle parti in cui ospita il Museo, la Biblioteca e l'Archivio Storico, nei rispettivi orari di apertura degli istituti culturali. Una sezione dell'edificio, già adibita a casa del custode, non è visitabile nè destinata ad alcuna funzione, essendo in disuso da diverso tempo.