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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il ponte romanico collega la chiesa al borgo tramite il viottolo che costeggia la riva sinistra del rio San Mauro e le antiche mura della Città che conduce alla Porta Jhape, ancora oggi ben visibile, rappresentano uno dei simboli storici da proteggere, sostenere e sviluppare, tra l’altro il Comune di Garessio è riconosciuto uno tra i “Borghi più belli d’Italia”.
Il ponte è costituito da un’antica arcata a sesto ribassato poggiante sulle spalle laterali poste ai due lati del rio San Mauro. I conci d’angolo dell’unica arcata sono realizzati in pietra locale e lavorati a spigolo vivo.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il ponte si presenta ad oggi privo di una vasta porzione del muro parapetto sito sul lato Ovest, lato a valle, in seguito al crollo, accorso durante le insistenti piogge dell’anno 2014, che ne hanno compromesso la stabilità causando il cedimento della parte centrale del muro, ancora visibile nel rio sottostante.
Da una prima analisi visiva la struttura portante dell’arcata non risulta essere ammalorata, mentre risulta pericolante la rimanente struttura parapetto.
Le infiltrazioni di acque meteoriche e lo sgombero neve effettuato con mezzi meccanici, associati ad una consistenza piuttosto scarsa della muratura in mattoni hanno innescato lo "spanciamento" del muretto di testa.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
apertura continua in quanto strada comunale
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA
RACCOLTA FONDI
Raccolta chiusa
FASE ATTUATIVA
Fine Lavori
IMPORTO 60.000,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
Pulizia del sito da arbusti e piante infestanti;Demolizione/ricostruzione con scuci e cuci di muratura compromessa sino alla quota di imposta del piano viabile;Rimozione della pavimentazione e realizzazione nuova fondazione stradale, rimozione del materiale di rinfianco e realizzazione base di appoggio del nuovo paramento murario perimetrale, nuovi paramenti murari perimetrali tramite l’utilizzo, il recupero, la pulizia delle pietre originarie potenzialmente riutilizzabili, nonché l’impiego di materiali affini a quelli originari al fine di garantire una continuità visiva per materiali e tecniche di posa coerenti con l’esistente, ricostruiti come già in origine a sbalzo di circa 10 cm, selezionando accuratamente le pietre/lastre di circa 50 cm di larghezza come base di partenza del parapetto (ripristino della cornice di coronamento);Riprofilatura dei canali di scolo delle acque bianche al fine di favorire il deflusso delle acque meteoriche;Rifacimento della pavimentazione mediante la posa di cubetti di porfido, provvisti in prossimità del luogo di posa e disposti ad archi contrastanti e paralleli;Collocazione nel sottofondo del piano stradale di idoneo cavidotto in guaina passacavo, in sostituzione di quello divelto a causa del cedimento delle strutture, senza modificare né aggiungere nuovi corpi o elementi illuminanti dell’impianto di illuminazione esistente; Sigillatura dei giunti della pavimentazione in cubetti di porfido, con il cemento liquido (boiacca) e la pulizia finale con segatura oltre alle assistenze murarie occorrenti per rendere l’opera finita a regola d’arte. Lungo il tratto delle antiche mura della Città si prevede il recupero del pietrame mediante disgregazione nella tessitura muraria e ricostruzione del manufatto, nonchè la demolizione della muratura di mattoni esistente sino al piano viabile, la pulizia del piano di posa (sommità delle mura antiche) e la ricostruzione con muratura di pietrame sino al congiungimento della Porta Jhape.
NOTE Intervento archiviato