Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Tra il 1536 e il 1546, Giulio Romano, Prefetto delle fabbriche gonzaghesche e Superiore delle strade ai tempi di Federico II Gonzaga, realizzò le Pescherie sui due lati del ponte medievale di San Domenico sopra il Rio, il canale che scorre attraverso la città. Le Pescherie sono costituite da due loggiati che si fronteggiano, ciascuno sormontato da un armonioso attico praticabile. Sono queste le uniche costruzioni rimaste delle opere di pubblica utilità commissionate dai Gonzaga a Giulio. In seguito alla loro funzione di mercato del pesce, durata fino alla metà del Novecento, hanno finito col diventare il toponimo dell’intera via. Il portico di Levante è articolato in sei possenti campate impostate con archi su pilastri rivestiti in intonaco a bugnato rustico, come si ritrova nelle architetture giuliesche a Palazzo Te o in Palazzo Ducale. Verso il Rio, ampie aperture ad arco si aprono su un pittoresco scorcio del Rio e su un paesaggio d'acqua di antica tradizione per la città. Il fronte dell’attico verso il ponte è movimentato da finestre incorniciate alternate a brevi paraste sporgenti. La facciata a bugnato è chiusa da un’elegante cornice classica a ovuli, su cui sporgono le travi e la falda del tetto in coppi mantovani. All’edificio delle Pescherie di Levante è addossato un edificio a tre piani a partire dal livello del Rio, che viene in parte interessato dall’intervento.
Informazioni sullo stato della conservazione
La Pescheria di Levante si presenta gravemente ammalorata sia nelle decorazioni che nella struttura. Per il loggiato lo stato di degrado della facciata verso strada è reso evidente dalla caduta di parte degli intonaci a bugnato; qui sono ormai quasi completamente visibili i blocchi dei mattoni che stanno sotto le malte grezzamente lavorate per fingere la bugna rustica, come è ricorrente nelle opere di Giulio Romano a Mantova; anche il piano superiore presenta cadute di intonaco; inoltre le finestre sono state modificate rispetto al disegno originario, come risulta dal confronto con la facciata antistante delle pescherie di Ponente.
La struttura del portico presenta dal lato verso il Rio degli ammanchi di muratura in alcuni pilastri e parapetti che rendono urgente l’intervento di consolidamento, mentre le volte sembrano sicure.
Anche il ponte sottostante la loggia, pur essendo staticamente sicuro, richiede una serie di interventi per ripristinare alcune parti di muratura cadute in seguito ad infiltrazioni di acque piovane dalla via soprastante.
Più grave è lo stato interno dell’attico, inagibile per crollo di parte dei soffitti, con copertura a capriate irregolari, realizzate per successive integrazioni e puntellazioni.
Non meno critiche le condizioni dell’edificio adiacente, in parte interessato dall’intervento.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Attualmente l'area delle Pescherie non è fruibile.
L'obiettivo primario del progetto è appunto il recupero del monumento giuliesco restituito totalmente alla pubblica fruizione,e la riappropriazione, da parte della città e dei mantovani, del rapporto con l'acqua, nella riscoperta di immagini dimenticate ed inedite di acqua e di terra rispecchiate nel Rio.
I locali ai vari piani saranno aperti secondo orari legati alle attività che saranno svolte dalla Fondazione, da eventuali gestori o co-gestori, dal Comune di Mantova cui è riservata una congrua quantità di giornate di utilizzazione.
Da dicembre a scala e l’ascensore accessibile per disabili, oltre a collegare i locali ai vari piani, saranno aperti al pubblico per l’accesso al Rio dal livello della strada anche al di fuori degli orari di attività all’interno, quando sarà richiesto dal Comune di Mantova per particolari attività che si svolgeranno nel portico delle Beccherie, essendo tale accesso l’unico per ora disponibile.