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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La chiesa fu costruita a partire dal 1660 dai Capraiesi per ospitare i frati Minori Osservanti di San Francesco e rimase in esercizio fino alla metà dell’Ottocento quando i Francescani furono costretti a chiudere il convento.
La chiesa, sconsacrata, è di proprietà comunale, e l’Associazione, in accord con il Comune, vorrebbe che fosse a destinata a sala polifunzionale al servizio della comunità locale e di un turismo culturale ed ecosostenibile.
Da diversi anni, nel periodo estivo, al suo interno si tiene un Festival di Musica Classica.
Il complesso della Chiesa e del convento di S.Antonio è stato abbandonato o malamente
utilizzato a partire dal momento in cui l'immobile venne totalmente dismesso a seguito della chiusura della Colonia Penale circa 30 anni orsono (vedi foto).
Il complesso presenta gli interessanti caratteri architettonici propri di una tipico impianto monastico seicentesco appartenente ad un'architettura minore, ma non per questo meno interessante. L'integrità dei principali edifici documenta l'impianto originario, aumentandone l'interesse per il futuro fruitore.
La chiesa ad unica navata con sei cappelle rappresenta l'impianto originario seicentesco senza che nessun intervento successivo significativo ne abbia modificato lo spirito di semplicità e di solidità tipico di una comunità francescana.
Soprattutto la facciata presenta, nel linguaggio delle sue forme seicentesche, un prospetto molto equilibrato, scevro da sottolineature od enfasi barocche.
L'alternarsi delle campiture definite dalle lesene verticali, dalle bordature orizzontali e dai
vuoti delle finestre, sottolineate dai cromatismi, che ancora oggi si possono intravedere,
conferiscono alla facciata un aspetto di grande armonia.
Una seconda funzione che il monumento svolge è rappresentato dalla sua capacità di
documentare la memoria della comunità.

L’Associazione, no profit, nata nel 2013, conta oggi oltre 130 soci, e nel 2015 ha predisposto un progetto di restauro su tutto il complesso conventuale e in particolare si è assunta l’impegno di restaurare la facciata della chiesa, preservandola da un possible crollo. Il restauro della facciata è stato completato nel dicembre del 2015 (vedi foto).
Il progetto nella sua globalità è stato approvato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici per le Provincie di Pisa e e Livorno, e dal Comune di Capraia Isola.

Ulteriori notizie storiche sono reperibili nel sito dell'Associazione: 

www.amicidisantoniocapraia.com

Informazioni sullo stato della conservazione

La chiesa, dopo la dismissione del carcere oltre trenta anni fa, è rimasta abbandonata e ha subito un pesante degrado. Nel dicembre 2015 l'Associaszione ha completato il restauro conesrvativo della facciata. Ora intende proseguire l'opera di restauro con progetti mirati all'interno della chiesa.

Il primo progetto riguarda il restauro dell'altare maggiore che risale alla seconda metà del XVII secolo ed è di pregevole fattura.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Da alcuni anni la Chiesa è la sede del Capraia Musica Festival di carattere internazionale. Si sta altresi allestendo un programma di manifestazioni in accordo con il Comune e la locale Pro LOco.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 28.100,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il restauro dell'altare maggiore mira al consolidamento delle strutture architettoniche dell'altare e alla conservazione degli stucchi del fronte della pregevole struttura. L'intonacatura e coloritura della facciata laterale sinistra della chiesa è a completamento dei lavori di restauro della facciata principale intrapresi nel periodo 2014-2015


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 73.885,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

DESCRIZIONE LAVORI I primi lavori hanno condotto un’indagine stratigrafica sugli intonaci e le coloriture della facciata, in vista degli interventi di integrazione previsti nelle fasi successive dei lavori. Le indagini, stratigrafica e materica, sono state eseguite a scopo conoscitivo alla ricerca di livelli di finitura originari, diversi da quelli attualmente in luce ed ha raccolto dati utili alla caratterizzazione ed al riconoscimento dello stato di conservazione degli intonaci originali e di quelli applicati nel corso dei successivi interventi di manutenzione. Le campionature e le successive scoperture sono state condotte manualmente a bisturi sulle coloriture e con martello e scalpello sugli intonaci, lasciando in luce una porzione di ogni livello incontrato, in modo da recuperare un quadro complessivo dei livelli di finitura conservati. Dopo la fase di sondaggio sistematico, si è proceduto, dove le condizioni conservative lo consentivano, al recupero delle superfici originali, al loro consolidamento ed alla parziale integrazione materica. La prima fase dei lavori è stata finalizzata alla conoscenza complessiva dell’ornamentazione della facciata ed ha privilegiato le operazioni di tipo conservativo atte a preservarla da ulteriori degradi. Oltre ai rivestimenti, anche la struttura muraria della facciata, lesionata da profonde mancanze nelle malte di allettamento e da fenditure dovute a dissesti, è stata consolidata e integrata sino ai livelli preparatori. I risultati delle indagini, le specifiche sugli interventi effettuati e i materiali impiegati sono sintetizzati nei successivi paragrafi.