Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il complesso ex Monastero di S.Monica comprende l’ex Caserma Goito, l’ex monastero e chiesa di S. Monica, il fabbricato denominato Magazzino Carri, ed una serie di fabbricati di servizio realizzati in epoca recente, durante l’utilizzo dell’area da parte dei militari.
Si tratta di una vasta area di oltre 20.000 mq, collocata nella zona sud-ovest della città. Tra i monasteri presenti nella zona (sono 5) è quello più antico.
Grazie alla duchessa Bianca Maria Visconti il monastero dal 1480 cambia regola di riferimento, passando da quella benedettina a quella agostiniana, diventando il convento femminile più grande e più importante della città. La chiesa di S. Monica è dedicata alla madre di S. Agostino. Tra le frequentatrici del monastero, in genere giovani donne della nobiltà milanese, Francesca Bianca Maria Sforza.
Per il progetto e la realizzazione della chiesa di S. Monica si fa il nome di Guglielmo de Lera, titolare di una delle imprese edilizie più importanti di Cremona.
Importanti ritrovamenti archeologici, emersi durante gli scavi del 2007-2008, hanno confermato l’esistenza dell’antica chiesa di S. Salvatore del Mondo.
Durante i recenti lavori di restauro, inoltre, sono emersi nei locali del piano terra, dove un tempo le monache svolgevano le funzioni religiose ed in seguito, quelle infermieristiche, dei dipinti murari molto interessanti, ancora da indagare sotto il profilo storico artistico.
Al piano primo, invece, sono state ritrovate le testimonianze dell’articolazione delle celle del monastero, purtroppo andate perdute per l’intervento di demolizione delle volte e di parte delle murature da parte dei militari negli adeguamenti ottocenteschi della struttura.
Altre testimonianze della ricchezza artistica del monastero emergono dall’apparato decorativo della chiesa di S. Monica, visibile solo per la parte affrescata delle volte ma che probabilmente è esteso anche alle volte delle navate secondarie della parte pubblica della chiesa, e da alcuni frammenti di affresco sulla parete settentrionale del refettorio, che lasciano intravedere quello che doveva essere un’iconografia classica di questi complessi conventuali, cioè un’Ultima Cena.
Dopo la soppressione degli ordini religiosi e la riconversione dei monasteri ad uso militare avvenuta con Giuseppe II (1782/84) e, successivamente, con i francesi (1810) pesanti trasformazioni edilizie hanno mutato il volto della struttura religiosa.
Significativa di questo periodo la costruzione del Magazzino dei Carri (1880 - 1891) all’estremo limite occidentale. Si tratta di una tipologia architettonica ricorrente nelle costruzioni militari coeve.
Scarse le informazioni per l’ex complesso militare tra al fine del 1800 fino al 1945. Nel secondo dopoguerra la struttura è stata utilizzata per il ricovero di sfollati e profughi.
Informazioni sullo stato della conservazione
L’area dell’ex caserma Goito era stata inserita nel 2002 in un piano attuativo approvato dal comune di Cremona denominato “Parco dei Monasteri”. L’obiettivo di questo piano era quello di realizzare all’interno dei diversi comparti un polo legato alla musica e alla tradizione liutaia di Cremona, con l’insediamento di funzioni quali: artigianato liutario, paleografia musicale, scuola di liuteria, auditorium, etc.
La Provincia di Cremona aveva acquisito l’area dell’ex Caserma Goito nel 2003 per l’attuazione dei progetti che prevedevano il recupero del monastero di Santa Monica, come sede della facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia, e del Magazzino Carri come Centro per la Liuteria e l’Artigianato Artistico.
Nel 2007 sono stati avviati, grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo di 2.500.000 euro ed a un mutuo della Provincia di Cremona di 354.380 euri, un 1° lotto di lavori destinato a realizzare il campus universitario, per trasferire le attività didattiche ed amministrative della facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia nell’ex monastero di S. Monica.
I lavori si sono interrotti nel 2010 per il cambio di destinazione d’uso, da sede universitaria ad ufficio pubblici, per completarsi definitivamente nel 2014, rendendo fruibili, tra piano terra e primo, 1.100 mq di superficie lorda.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'immobile è stato destinato all'Università Cattolica del Sacro Cuore quale sede di Cremona in Via Bissolati, 72.
Per le informazioni si rimanda all'ente di riferimento Università Cattolica del Sacro Cuore (unicatt.it)
Il FAI organizza ciclicamente delle visite guidate su prenotazione, si rimanda allo stesso per informazioni cremona@delegazionefai.fondoambiente.it.