Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Tra i più suggestivi e apprezzati scorci interni di Palazzo Spinola, la Galleria degli specchi è frutto dell’incontro tra la estroversa Maddalena Doria Spinola, committente e proprietaria della dimora storica nella prima metà del ‘700, e il raffinato Lorenzo De Ferrari, architetto, decoratore, in una parola regista dell’intero ambiente. Con la costruzione di questa sorta di corridoio, collocato esattamente al di sopra della “Gallerietta” voluta un secolo prima da Ansaldo Pallavicino per chiudere il loggiato aperto documentato dai prospetti incisi di Rubens, anche il secondo piano nobile si dota di un collegamento tra le due ali del palazzo.
Nel corso dei decenni successivi, si provvide anche ad aggiornare gli arredi scelti da Maddalena Doria e così che verso la fine del secolo dei lumi il raffinato Paolo Francesco Spinola, nipote della committente, commissionò nuove sede e consoles e fece arrivare da Parigi, come puntualmente registrato nei suoi Libri di spese, preziosi vasi bronzei che fungono da candelieri.
A metà ‘800, in occasione del matrimonio tra Franco Gaetano Spinola e Teresa Centurione, per celebrare questa unione si ordinano infine preziosi arredi tessili, quali le tende ancora oggi esposte e i cuscini copri-sedia che recano al centro i due stemmi della casata ricamati.
Informazioni sullo stato della conservazione
Tutti gli arredi tessili, metallici e lignei della Galleria degli specchi versano in uno stato conservativo alquanto precario. Per la particolare fragilità del materiale che li compone sono soprattutto i sedici tendaggi e i sedici cuscini a presentare le maggiori problematiche con consunzioni, lacerazioni, distacchi e lacune. Anche da un punto di vista estetico, precedenti interventi finalizzati alla tutela, quale l’applicazione di tulle protettivo, ne hanno compromesso una perfetta leggibilità.
Parimenti, le sedici sedie ottocentesche e i quattro reggi-candele angolari risalenti alla prima fase decorativa della Galleria degli Specchi sono oggetto di attacchi di insetti xilofagi (tarli) e palesano fessurazioni, ritocchi alterati cromaticamente oltre a un diffuso sporci di deposito.
Meno critica è la situazione degli arredi metallici, ovvero il grosso lampadario in bronzo e cristalli centrale e gli otto candelabri a vaso che mostrano comunque segni di ossidazione, alcuni elementi piegati e decoesi.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La Galleria degli specchi è collocata al secondo piano nobile e collega il “Salotto Sacconi” al “Salotto Franceschini”. Gli spazi sono raggiungibili tramite lo scalone monumentale oppure con l’ascensore.
Lunedì: chiuso
Martedì: 13.30 – 19.00
Mercoledì-sabato: 9.00 – 19.00
Domenica e festivi: chiuso (aperto la prima e la terza domenica del mese, la prima con ingresso gratuito 13.30 – 19.00)