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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Ricordata da fonti e documenti in Palazzo Spinola di Pellicceria fin dalla Guida di Carlo Giuseppe Ratti del 1780, la tela (cm 131 x 163) entrò in data imprecisata nella dimora genovese, giungendo da Bologna. Non sono infatti emersi documenti che consentano al momento di registrare l'anno di ingresso dell'opera nelle collezioni degli Spinola di Pellicceria. Taciuta dagli inventari seicenteschi del palazzo, è probabile che la tela sia giunta nel palazzo nel corso del XVIII secolo ed esposta nel secondo salotto del principale piano nobile della residenza aristocratica.

La tela, corredata da una cornice antica in legno dorato, è ritenuta una variante autografa del dipinto conservato presso il Museo Nazionale di San Matteo di Pisa, di cui sono note varie repliche di seguaci e copie. Si conoscono alcuni disegni collegabili a questo aulico soggetto che permettono di ripercorrere la genesi creativa della raffinata composizione, nella quale sono espresse al meglio le qualità del maestro.

Informazioni sullo stato della conservazione

La superficie pittorica del dipinto presenta depositi di polvere e sporco con ossidazione della vernice che ha conferito all'opera toni opachi ed ingialliti offuscando la luminosità delle cromie originali. Sono evidenti numerosi piccoli ritocchi sparsi mentre non sono stati riscontrate deformazioni del supporto.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L'opera è esposta nella sua collocazione storica all'interno delle quadrerie settecentesche che impreziosiscono il secondo salotto del piano nobile principale del Palazzo Spinola di Pellicceria, donato allo stato nel 1958 dai marchesi Franco e Paolo Spinola.

La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola è visitabile dal martedì al sabato con orario continuato 8.30-19.30.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 4.880,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Restauro conservativo del dipinto olio su tela (cm 160 x 130) di Guido Reni raffigurante Amor Sacro e Amor Profano delle collezioni della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova. Indagini diagnostiche non invasive.                                                                                                                                             


NOTE Intervento archiviato