Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il ritratto è una delle numerose effigi provenienti dalla donazione storica (1958) che non mostrano evidenti legami con gli antichi proprietari della dimora oggi sede museale, ma che si presentano di elevata qualità. L’identità del personaggio raffigurato è svelata dall’iscrizione sulla lettera che tiene in mano. Il destinatario è ben leggibile e indica Salvatore Castelli, vicario generale di Genova. Di lui non si hanno molte notizie biografiche se non che è vissuto tra il 1670 e il 1755, ricoprendo appunto il ruolo riportato nella missiva all’epoca dell’arcivescovato di Nicola Maria De Franchi.
Sulla parte inferiore della lettera, compare anche il nome del mittente, ovvero l’artista che realizzò il dipinto, Giovanni Andrea Delle Piane. Meno noto rispetto al suo maestro e parente Giovanni Maria Delle Piane il Mulinaretto, lasciò quest’unica opera firmata. Gli altri suoi ritratti al momento noti gli sono infatti attribuiti per via stilistica. La tela di Palazzo Spinola costituisce quindi un punto fermo nella produzione del pittore.
L’effigie si pone sulla scia di una lunga e fiorente tradizione ritrattistica, genere che presso il patriziato genovese riscontrò una considerevole fortuna. Delle Piane operò in un periodo in cui il riferimento indiscusso per i ritratti ufficiali o più intimi – come in questo caso – era il francese Hiacynthe Rigaud. Costui lavorò anche per alcuni nobili genovesi durante i loro soggiorni parigini. Al loro rientro gli aristocratici portarono con sé i raffinati dipinti, dando il via a una fiorente scuola ritrattistica locale e superando i precedenti modelli fiamminghi.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il dipinto si presenta con lo strato pittorico a olio piuttosto schiacciato e appiattito a causa di una precedente “stiratura” molto invasiva. Non si notano sollevamenti o cadute importanti di colore, Tuttavia sulla superficie è presente uno strato di vernice non originale, ossidata e opacizzata. Si rende necessaria dunque una pulitura per rendere pienamente fruibile l’opera. La cornice è in cattivo stato di conservazione: si notano infatti numerosi sollevamenti, cadute e riprese pittoriche di fattura grossolana.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La tela è attualmente conservata nei depositi della Galleria di Palazzo Spinola ma, proprio a seguito del restauro, sarà collocata nell’ultimo salotto del percorso espositivo del secondo piano nobile, attuale Sala da pranzo. L’ambiente è raggiungibile tramite lo scalone monumentale oppure con l’ascensore (dimensioni: cm 215 x 140 x 110, con apertura di cm 79). L’allestimento dei piani nobili, secondo i precisi criteri espositivi indicati nell’atto di donazione che diede origine al Museo nel 1958, restituisce fedelmente l’aspetto sei-settecentesco della dimora. Il dipinto è quindi esposto come all’interno di una quadreria antica.
Orari di apertura
Lunedì: chiuso
Martedì: 13.30 – 19.00
Mercoledì-sabato: 9.00 – 19.00
Domenica e festivi: chiuso (aperto la prima domenica del mese con ingresso gratuito e la terza domenica del mese 13.30 – 19.00)