Immagini di manutenzione straordinaria impianto elettrico per efficientamento energetico
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La Fondazione INDA, quale soggetto gestore del Teatro di Siracusa per lo svolgimento del Ciclo di Spettacoli Classici annualmente organizzato a far data dal 1914, propone un intervento di integrale innovazione degli impianti luce per la scena e per la sala tradizionalmente installati. L’obiettivo è quello di dotare il Teatro di corpi illuminanti di sala e di scena di ultima generazione, che coniughino livelli illuminotecnici ottimali e contenimento dei consumi energetici, al contempo sostituendo la componente impiantistica a relativo corredo (quadri generali e di zona, linee di distribuzione da cabina di presa ad utenza da allacciare, il gruppo elettrogeno di emergenza). L’assetto progettuale prevede inoltre di potenziare e completare i circuiti elettrici di distribuzione, la predisposizione dei cui conduits in esecuzione interrata è già stata autorizzata ed eseguita lo scorso 2021: tale soluzione consente di mantenere l’impianto di distribuzione in esecuzione fissa, senza dovere più procedere, stagione per stagione, alla relativa stesa prima e dismissione a fine del ciclo. La soluzione, oltre ad economia di tempi e costi, rispetta al meglio la tutela del monumento, annullando l’impatto visivo precedente, che vedeva i conduits stesi fuori terra e tutte le operazioni di infilaggio-sfilaggio conduttori.

Nella soluzione proposta l’impianto di illuminazione lungo le vie di accesso ed esodo, rimarrà stabilmente montato anche al termine del ciclo delle rappresentazioni. Questo ha un duplice valore aggiunto: per la Fondazione INDA rappresenta un risparmio dei costi di montaggio-smontaggio-immagazzinamento e per il Parco quello di mantenere durante l’intero anno la possibilità di accesso e visita del monumento post crepuscolo. La soluzione progettuale proposta prevede infine la sostituzione  dell’impianto elettrico in dotazione del Teatro, ormai non più funzionante. 

Il progetto prevede l’integrale rinnovamento degli impianti esistenti, ormai tecnologicamente obsoleti e caratterizzati da elevati consumi energetici e, in loro vece, l’acquisizione di nuovi impianti luci di sala e di scena ad alto rendimento illuminotecnico e bassi consumi energetici, completi di nuovi quadri di distribuzione.

Il teatro di Siracusa è sicuramente tra i più noti del mondo antico: opera dell’architetto Damocopo detto Mirylla è situato all'interno del Parco archeologico della Neapolis, sulle pendici sul lato sud del colle Temenite. La tecnica costruttiva, le dimensioni la forma della cavea e dell’orchestra e anche le iscrizioni hanno suggerito ad alcuni studiosi di porre la costruzione del monumento tra il 238 e il 215 a.C.; l’impianto attuale è quello successivamente trasformato in epoca romana.

Del teatro è conservata la parte scavata nella roccia del colle Temenite, mentre parte della cavea ed i monumentali resti della scena di età romana sono andati perduti, forse a causa del riuso dei blocchi e da parte degli Spagnoli che se ne sarebbero serviti per realizzare le fortificazioni di Ortigia tra il 1520 ed il 1531.

La cavea del teatro è di grandissime dimensioni, con 67 ordini di gradini interamente scolpiti nella roccia ed è divisa in nove cunei da otto scalette ed in senso orizzontale, a metà circa, da un corridoio (diàzoma). Alla sommità della cavea, nel settore occidentale, era un portico a “L” di cui rimane visibile una banchina, tagliata nella roccia, riferibile alla fondazione del colonnato frontale. Sono visibili inoltre lembi della pavimentazione in cocciopesto e fori per travi. Sia l’orchestra che l’area della scena recano tracce di successive modifiche, trasformazioni legate sia alle diverse esigenze dell’apparato tecnico, che all’utilizzo del teatro nei secoli.

A partire dal 1914 l'Istituto nazionale del dramma antico (INDA) ha svolto nell'antico teatro le rappresentazioni di teatro classico, prevalentemente opere dei tragici greci del V secolo ac. Dal 2010 il Teatro è uno dei monumenti del Servizio Parco Archeologico di Siracusa, Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana che ne ha concesso l’uso in concessione per la realizzazione delle rappresentazioni classiche.


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