Si tratta di un'opera dipinta da Pietro Vanni (Viterbo 1845 - Roma 1905), iniziata presumibilmente nel 1879 e terminata nel 1889, è la copia della omonima scena dipinta ad affresco da Lorenzo da Viterbo (sec. XV) nella Cappella Mazzatosta, in Santa Maria della Verità in Viterbo. Si tratta di un'opera di grande valore in quanto documenta in modo dettagliato lo stato dell' originale dipinto murale rinascimentale prima della sua drammatica frammentazione dovuta ai bombardamenti del 1944. Lo Sposalizio della Vergine è stato concepito dal Vanni proprio per essere un eccezionale documento a grandezza naturale dell'oiginale. L'opera venne terminata nel 1889, anno in cui Vanni appone firma e data. A seguito della morte dell'artista il dipinto viene donato dalla vedova al Comune di Viterbo e da quel momento si trova presso Palazzo dei Priori. Il supporto è costituito da un'unica tela di grandi dimensioni (214X621), entrambi i lati sono stati recisi in maniera irregolare. Nel disegno preparatorio non si riscontrano tracce di quadrettatura nè di spolvero.
L'opera al momento dell'arrivo presso i laboratori restauro dell'Università della Tuscia presentava varie criticità inerenti sia alla pellicola pittorica che al supporto. Infatti il dipinto ha subito diversi traumi dalla sua entrata in Comune sebbene non se ne conoscano le cause. Molte delle problematiche rilevate appaiono essere riferibili all'esposizione del dipinto ed alla sua movimentazione all'interno del palazzo comunale.
Gli interventi da parte del laboratorio di restauro saranno volti al trattamento delle deformazioni, al risanamento di tagli e strappi ed al rinforzo delle aree più deteriorate, alla foderatura dei bordi ed a quanto necessario per l'intervento di tensionamento sul telaio.
Saranno rimosse dall'opera sostanze estranee sovramesse mediante specifici interventi di pulitura. Saranno pertanto individuati e rimossi elementi etranei quali depositi incoerenti, depositi coerenti, tracce di vernice non originali, stuccature a base di gesso e colla animale.
Gli interventi conservativi prevedono operazioni di reintegro precedute da attenti studi sulla superficie pittorica.
Il dipinto sarà infine ricollocato su una nuova struttura di sostegno e riposizionato nella Sala Rossa del Comune.
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