La Rocca di Dozza è un manufatto di origine medievale trasformato da Caterina Sforza in castello fortificato e adibito, in epoca rinascimentale, a residenza nobile per volontà dei Campeggi e dei Malvezzi, due potenti famiglie senatori e bolognesi. Il complesso si presenta come casa museo di cui si offre visita organizzata su tre percorsi, fortezza medievale e rinascimentale, residenza rinascimentale, residenza settecentesca. Include una pregevole quadreria e arredi e oggetti storici dei Malvezzi Campeggi. La Sala Grande si trova al piano nobile della Rocca di Dozza (BO) ed era la stanza di maggior rappresentanza della fortezza. La presenza di questa sala è documentata a partire dal 1554, ma la struttura attuale corrisponde agli interventi sei/settecenteschi. Vi erano dipinti alle pareti, più precisamente otto ritratti di Casa Malvezzi e quattro di Papi a figura intera. La sala era arredata con sei cassepanche, un orologio a cicloide, una credenza posta sotto al Palione di panno rosso rabescato di raso giallo a ricamo con arma di Casa Malvezzi Campeggi, tuttora esposto nella parete d’ingresso. Le portiere ai quattro usci erano di panno rosso con fregi di raso giallo e alla porta finestra vi era una grande tenda gialla.
Le superfici della Sala Grande situata al piano nobile della Rocca di Dozza sono attraversate da fessurazioni dimedia e piccola entità che hanno portato alla perdita di modeste parti di intonaco e di pellicola pittorica. Sono inoltre presenti piccoli rifacimenti eseguiti con malta cementizia.
Il progetto di restauro si prefigge il compito di indagare attraverso una capillare campagna stratigrafica il complesso tessuto di ridipinture e scialbi del soffitto voltato del Salone Grande e delle pareti. Si procede poi con l'abbassamento sottolivello e/o rimozione delle stuccature cementizie, il consolidamento delle fratturazioni e della pellicola pittorica, nonché tinteggiatura finale.
La Sala delle Armi si trova nel piano nobile della Rocca di Dozza (BO) e, nella configurazione attuale, risale al XIX secolo. Fino a quell'epoca l'ambiente era destinato a Foresteria per l'alloggio degli ospiti. Nel 1795 la zona rialzata, visibile dalle foto, veniva descritta come camera del camino e l'armeria era collocata nella galleria annessa all'appartamento del secondo piano sovrapposta alla loggia. Le armi ora esposte sono state rinvenute all'interno del castello. Il soffitto ligneo è completamente dipinto e le pareti presentano intonaco dipinto a tinta unita. Nella Sala Armi sono visibili fessurazioni su gran parte delle pareti dove la pellicola pittorica presenta fenomeni di esfoliazione. L'intonaco sotto le finestre è fratturato e disgregato in più punti, degrado causato da infiltrazioni di acqua proveniente dall'esterno. Il pavimento sottostante presenta problematiche relative ad efflorescenze saline causate dal ristagno di acqua meteorica proveniente dalla finestra. Il soffitto ligneo dipinto a cassettoni è attraversato da fessurazioni di varia entità e interessato da alterazioni cromatiche.
Il progetto di restauro della Sala Armi si prefigge il compito di indagare la complessità dell'ambiente, che presenta ingenti danni dovuti all'usura del tempo. In particolare, saranno oggetto dei restauri il soffitto ligneo interamente dipinto, il pavimento, le pareti e gli infissi delle finestre. Inoltre, in seguito, si procederà alla pulitura, al consolidamento e alle eventuali integrazioni necessarie.
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