Immagini di Palazzo Coccapani D'Aragona          (Piano Nobile e altre porzioni)
Immagini di Palazzo Coccapani D'Aragona          (Piano Nobile e altre porzioni)
   
Immagini di Palazzo Coccapani D'Aragona          (Piano Nobile e altre porzioni)
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Dal 1946 l’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena ha sede nel Palazzo Coccapani d’Aragona, di proprietà demaniale, dove si trasferì in seguito al bombardamento aereo che colpì la precedente sede. Occupa il Piano Nobile, parte del piano seminterrato, parte del piano rialzato, piano ammezzato e parte del secondo piano.  Si accede dallo scalone monumentale, con la sua doppia rampa imperiale enfatizzata dalla balconata, che non ha eguale per eleganza e importanza in tutta Modena. Le sale del Piano Nobile sono disposte secondo un percorso anulare che culmina nel salone delle feste al centro dell’edificio.  L'impianto anticendio del palazzo risale al 2006 e non risulta piu' adeguato alla luce delle normative successivamente entrate in vigore. La necessità di dotare l'immobile di un impianto anticendio aggiornato è connessa alla presenza di una notevolissima quantita' di prezioso materiale librario e documentario da tutelare nel modo piu' adeguato. La stessa considerazione vale per l'impianto anti intrusione, anche esso risalente al 2006. Il maggior grado di protezione assicurato dal rinnovamento dell'impianto antincendio potrà altresì certamente contribuire alla sicurezza di Palazzo Coccapani d'Aragona, sede dell'Accademia Nazionale di Scienze Lettere ed Arti di Modena dall'immediato secondo dopoguerra.        

Negli interni sono ancora leggibili le preziosità decorative negli infissi d’epoca, negli stucchi, nei dipinti parietali e a soffitto. Il linguaggio tardo barocco caratterizza gli elementi espressivi delle particolarità sopraddette. Le sale del Piano Nobile, nelle decorazioni accurate e talvolta preziose, annunciano sia l’incipiente classicismo che l’eclettismo ampiamente praticato nel secolo successivo. Anche l’esterno del palazzo esprime il rango privilegiato cui appartenevano i nuovi edifici del quartiere Terranova, beneficiari di vasti appezzamenti ed in questo caso anche affacciati sulla via d’acqua e di terra costituita dal Naviglio, che rappresenta in questo caso una “via Regia” di accesso prima al palazzo del Sovrano e poi alla città. La proprietà primitiva fu acquistata nel 1772 dal Marchese napoletano Paolo Rango D’Aragona, che informò il duca Francesco III della sua intenzione di trasformare in abitazione decorosa e conveniente un immobile “rozzo, informe e non valevole a verun uso”. Il Duca approvò il progetto e i lavori si conclusero nel 1776. La ristrutturazione, curata dall’architetto ducale Pietro Termanini, fu sostenuta anche da un contributo estense. La proprietà rimase alla Camera Ducale, come preannunciato dal marchese D’Aragona, fino al 1834 quando fu acquistata dal conte Guicciardi, i cui eredi vendettero, nel 1870, il Palazzo con annessi orti, giardini e dipendenze al marchese Lodovico Coccapani Imperiali. Da allora l’edificio assunse l'attuale nome e la vedova Coccapani mantenne la proprietà del palazzo e dei beni annessi fino al 1906 quando vendette l’intera proprietà all’arcivescovo di Modena Natale Bruni. Nel 1913, l’Arcivescovo vendette l’immobile che nel 1919 divenne sede del collegio “Pascoli”, e nel 1928 fu destinato a sede della Casa del Fascio. 

Nel 1947 l’immobile passò per espropriazione al Demanio e divenne sede dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti.


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