Io, Canova. Genio europeo
Museo Civico di Bassano del Grappa, 15.10.2022―12.3.2023
In occasione del bicentenario della morte di Antonio Canova (1757-1822), la città di Bassano del Grappa e il Museo Civico hanno celebrato il suo genio con una grande mostra di rilievo internazionale che, per la prima volta, ha messo in luce i tanti volti di Canova - uomo, artista, collezionista, imprenditore.
Considerato dai contemporanei il più grande artista vivente, Antonio Canova fu celebrato come colui che aveva riportato la scultura a quelle vette sublimi che si riteneva spettassero solo alla statuaria classica. Testimone di un periodo di grandi stravolgimenti storici e politici, l’umile scalpellino di Possagno conquistò la scena artistica internazionale, misurandosi con i grandi del suo tempo e contribuendo al recupero di capolavori attraverso importanti missioni diplomatiche. Dotato di raro talento ma anche di una sensibilità artistica fuori dal comune, si rese protagonista della vita culturale europea segnando indelebilmente il gusto dell’epoca in cui visse e operò.
I Musei Civici di Bassano del Grappa, custodi di uno dei fondi di opere e documenti canoviani più ampi e importanti al mondo, hanno reso omaggio al più grande scultore dell’epoca neoclassica. Circa 140 opere tra sculture, dipinti, disegni e libri preziosi, alcune delle quali presentate al pubblico per la prima volta, hanno guidato il visitatore in un viaggio ideale sulle orme di Canova, dall’universo creativo del suo atelier alle grandi capitali del vecchio continente, alla scoperta degli episodi e degli incontri con i personaggi che determinarono il corso della sua vita e della storia europea.
Curata da Giuseppe Pavanello e Mario Guderzo, con la direzione scientifica di Barbara Guidi, Io, Canova. Genio europeo è stata organizzata dai Musei Civici di Bassano del Grappa in collaborazione con Villaggio Globale International e posta sotto l’egida del “Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della morte di Antonio Canova".
Il Museo Civico di Bassano del Grappa, uno dei musei più antichi del Veneto, è ospitato nell'ex convento dei frati francescani dal 1828 ed è l'esito di cospicue donazioni che nel tempo hanno arricchito il patrimonio cittadino.
Al Museo Civico si trova la più grande raccolta di dipinti di Jacopo Dal Ponte, detto Jacopo Bassano, e della sua fiorente bottega: tre generazioni di pittori che hanno segnato la storia dell'arte italiana e che hanno reso Bassano un centro di produzione artistica d'eccellenza a cavallo del Cinquecento. A pochi metri da queste opere si trova l'ala dedicata ad Antonio Canova dove, tra i gessi e i busti, sono protagonisti i monocromi, disegni su tela con poche linee e semplici campiture, tra i massimi esiti dell’ espressività artistica del grande scultore di Possagno. La sezione archeologica, frutto di donazioni e importanti lasciti, raccoglie ceramiche dal IX secolo a.C., piccole sculture, gioielli, pietre preziose, monete e oggetti d'uso, testimonianza di un'antichità locale affiancata a un'archeologia di valore internazionale. Il Museo Civico ospita inoltre la sezione medievale, dove il celebre crocifisso del Guariento è protagonista indiscusso, e le sezioni dedicate al Seicento e Settecento con brani di autori tra i quali emergono Giambattista Tiepolo, Artemisia Gentileschi e Alessandro Magnasco. Nelle sale dedicate al diciannovesimo secolo sono esposti il piccolo ritratto di Francesco Hayez e la stupenda panoramica sulla città vista dal fiume Brenta di Roberto Roberti.
A questi importanti fondi si affianca un'intensa attività espositiva, ideata e realizzata in costante dialogo con le collezioni permanenti, al fine di valorizzarle. Dal 2014 il Museo può contare sulla Galleria Civica, spazio articolato su due piani destinato alle mostre temporanee. Operando attraverso nuove esposizioni ed eventi dedicati anche alle manifestazioni artistiche più recenti, i Musei Civici di Bassano del Grappa rimangono un polo d'interesse culturale del territorio. Tale attività coinvolge attivamente altre importanti realtà italiane e straniere, creando reti di collaborazione e condivisione e mantenendo comunque una stretta e imprescindibile relazione con le organizzazioni e le associazioni locali.
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