La Basilica abbaziale di Santa Giustina è uno tra i più importanti luoghi di culto cattolico di Padova, situato in Prato della Valle. Prima del 1000, l'annesso monastero fu luogo di culto da prima dipendenza episcopale e poi fu affidato ad una comunità di monaci benedettini che ne fecero un'importante abbazia. Nel XV secolo fu sede della grande riforma dell'abate Ludovico Barbo che portò alla fondazione della Congregazione cassinese. Sino alle soppressioni napoleoniche fu una della maggiori abbazie della cristianità e la basilica, ricostruita nel XVI secolo, è tuttora uno degli edifici più grandi del mondo. L'intero complesso è proprietà dello Stato italiano. Al suo interno, oltre alle celebri opere di Paolo Veronese, Luca Giordano, Sebastiano Ricci e della famiglia Corbarelli, si venerano le reliquie insigni dei santi Innocenti, san Luca evangelista, san Mattia apostolo, san Prosdocimo, santa Felicita, san Giuliano, sant'Urio, beato Arnaldo da Limena, san Massimo e della santa titolare, Giustina. Papa Pio X la elevò al rango di basilica minore.L'edificio si innalza su una pianta a croce latina che si estende da levante a ponente. Con i suoi 118,5 m di lunghezza e 82 m di larghezza, la basilica di Santa Giustina è una delle più grandi della cristianità. Settima in Italia per lunghezza dopo San Giovanni in Laterano, era la chiesa più grande dello Stato della Serenissima Repubblica. L'imponenza dell'edificio si misura con il grandioso invaso del Prato della Valle, su cui si affaccia.
Descrizione dell'intervento
Il sistema di grandi finestre che danno luce all’interno della Basilica benedettina di Santa Giustina in Padova, presenta evidenti necessità di manutenzione. Gli agenti atmosferici e gli eventi meteorici sempre più violenti ed aggressivi, hanno propiziato il degrado degli infissi di legno che sorreggono i finestroni. Questi, generalmente costituiti da rulli storici legati tra loro con trafilati di piombo, presentano ormai numerose lacune dovute a perdita di tessere vitree. La stessa legatura a piombo è in vasti settori sfibrata e spanciata. Tutti i finestroni (tranne i due volti ad occidente nei transetti) sono privi di controvetro esterno e di rete interna per la sicurezza contro le cadute accidentali di frammenti da altezze notevoli (comprese tra 19 e 26 metri circa). L’intervento riguarda il finestrone centrale in facciata, i due finestroni orientali dei transetti, le tre monofore del transetto destro, la finestra meridionale della Cappella della Pietà, le finestre dei cupolini interni alla basilica: sono necessari per la sicurezza delle aree sottostanti, regolarmente aperte al pubblico. L’intervento prevede anche la sistemazione delle quattro grandi finestre a scorrimento della sacrestia, pertinenza diretta della Basilica, dove sono già caduti dei vetri per il complessivo infragilimento della legatura a piombo. L’ambiente è particolarmente pregevole; armadi in legno del XVII secolo custodiscono preziosi paramenti. Tutto questo deve essere protetto da pericolose infiltrazioni d’acqua.198.000
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