Il Teatro Coccia, sia come mission statement sia come strategia, ha come obiettivo la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e lirico e l’impegno alla promozione e alla partecipazione culturale per la costruzione di un futuro sostenibile. Dotato di 768 posti il Coccia è l’unico Teatro di Tradizione del Piemonte, focalizzato sulla qualità della produzione lirica con le proprie attività inserite in una prospettiva di rete a livello nazionale e internazionale. Il Coccia mira ad essere attrattivo nei confronti dei cittadini novaresi, ma anche per i turisti e i visitatori attraverso un’oculata gestione, la creatività e le nuove modalità di interazione con il pubblico. I percorsi intrapresi sono opportunità per il Teatro di creare occasioni di crescita che si concretizzano tramite l’incremento delle competenze gestionali interne e si riversano nelle dinamiche artistiche di produzione. Obiettivi statutari del Teatro Coccia sono: promozione, sviluppo, coordinamento e gestione di tutte le attività artistiche e culturali con particolare riferimento alle arti musicali; l’allestimento e la produzione di spettacoli di musica lirica, sinfonica, corale, di spettacoli di danza, prosa e di festivl; la creazione di rapporti di collaborazione con organismi di produzione e diffusione di musica, arte e spettacolo, con università, accademie, conservatori, scuole italiani e stranieri al fine di formare artisti, musicisti e tecnici dello spettacolo e l’accrescimento delle loro esperienze; la promozione dello spettacolo dal vivo mediante l’educazione musicale.
Il Teatro Coccia ha iniziato da alcuni anni a costruire e consolidare il proprio segno identitario tenendo sempre presente due aspetti, una dicotomia per certi versi: innovazione e tradizione.
Con la nuova Direzione insediatasi nel 2018, il Teatro Coccia ha intrapreso un percorso evolutivo per comprendere quali fossero da un lato le necessità interne e dall’altro i bisogni del proprio pubblico nei confronti dei cambiamenti dell’attuale società.
Il percorso che ci accingiamo a proseguire, in particolare, fa riferimento al posizionamento strategico del Teatro Coccia che mira a diventare un cultural hub provider al centro del territorio di riferimento, in cui il potenziamento in chiave innovativa dell’infrastruttura è funzionale alla creazione e diffusione delle opere, all’incontro con un nuovo pubblico, alla connessione con altre realtà territoriali.
L’intento è quello di attivare un’“intelligenza connettiva” mettendo insieme formazione, competenze e sperimentazioni che diano vita a una nuova strategia della cultura come fattore di sviluppo locale. Il Teatro come cultural hub provider diviene il luogo dove gli operatori della cultura e del turismo, i rappresentanti delle amministrazioni e tutti coloro che sono interessati allo sviluppo delle comunità locali, si possano incontrare.
Descrizione dell'intervento
L’apertura del 2022 è all’insegna del belcanto affidata alla bacchetta di Antonino Fogliani, rossiniano per eccellenza, per l’opera La Cenerentola di G.Rossini, la regia di Teresa Gargano la quale, dopo un percorso di crescita professionale, arriva all’opera che inaugura la stagione. Un cast di voci giovani affianca voci di caratura internazionale. Debuttano il ruolo il giovane e talentuoso mezzosoprano Mara Gaudenzi nei panni di Angelina, il basso Francesco Leone Alidoro, Chuan Wang è Don Ramiro. Nel cast sono presenti due baritoni affermati di fama internazionale Simone Alberghini nel ruolo di Don Magnifico e Emmanuel Franco in quello di Dandini. A maggio Tosca di Giacomo Puccini è diretta da Fabrizio Maria Carminati; Charlotte-Anne Shipley, interpreta Floria Tosca, mentre Cavaradossi è una delle voci tenorili più affermate nel panorama lirico internazionale Luciano Ganci. Le scene sono ad opera di Danilo Coppola, che partirà dal concept a firma di Giovanni Gasparro, uno dei più affermati pittori neocaravaggeschi italiani le cui opere sono esposte in importanti collezioni in tutto il mondo. La regia di Tosca è di Renato Bonajuto a cui è affidata anche quella di Le convenienze ed inconvenienze teatrali e di un’opera originale che si rifà alla tradizione: Una Notte da diva-Omaggio a Renata Tebaldi. Il Cigno nero è il primo titolo del cartellone Danza, in cui emergono le étoiles di fama internazionale Ana Sophia Scheller e Sergio Bernal . A Pasqua il Requiem di Gabriel Faurè è eseguito dalla Nuova Cameristica di Milano diretta da Maurizio Dones. Il concerto vede anche l’esecuzione della una nuova composizione sacra commissionata dal Coccia a Federico Biscione, Tòte Erèi. Don Pasquale, l’opera dell’Accademia AMO, si avvarrà di importanti figure artistiche: l’Orchestra Sinfonica delle Alpi guidata da Roberto Gianola considerato uno dei più giovani ed interessanti direttori della nuova generazione. A novembre l’opera buffa Le convenienze ed inconvenienze teatrali con una versione contemporanea di Alberto Mattioli. Il baritono Simone Alberghini nell’esilarante ruolo en travesti al contrario di Mamma Agata; il ruolo di Procolo è interpretato da Paolo Ingrasciotta e non mancano il mezzosoprano scambiato per controtenore, cui dà voce Silvia Beltrami Dorotea, Matteo Desole Guglielmo, il tenore tedesco, Stefano Marchisio Prospero, il regista. La direzione è affidata a Giovanni Di Stefano che guida una compagine consolidata quale l’Orchestra Filarmonica Italiana. Il libro della giungla è l'opera commissionata ad uno tra i compositori più eseguiti al mondo, Giovanni Sollima, un’attesa coproduzione tra i teatri di tradizione di Parma, Novara, Modena e Reggio Emilia con il libretto e la regia di Pier Francesco. Si menzionano infine pianisti di caratura internazionale quali Emanuele Arciuli, Jin Ju, Alexander Lonquich, Gile Bae e Alessandro Taverna che saranno i protagonisti, assieme a giovani promesse, della rassegna Sinfonie di Sensi.
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