Arroccato su uno sperone, che domina il tumultuoso torrente e la suggestiva valle del Mutino, al cospetto del monte Carpegna sorge Frontino, comune del Montefeltro. Il suo territorio si estende nell’appennino tosco-romagnolo, elevandosi da una quota di 500 m s.l.m. a 1000 circa verso i Sassi Simone e Simoncello. Storia, arte, panorami stupendi, la cordialità della gente formano un quadro di natura viva e un insieme di cose da vedere. Arrivando sembra di entrare in un salotto, antico s’intende; le strade e le piazze sono lastricate di ciottoli del Mutino. Fiori e piante lungo le case a schiera, tutto è pulito e tirato a lucido fino agli angoli più riposti: le torri e la possente cinta muraria ricordano le origini di questo battagliero castello, sentinella avanzata del Montefeltro. Un silenzio, un’aria leggera, lo stormire di querce secolari creano sottili sensazioni di una realtà diversa, quasi fantastica, che rigenera nuove energie e rinfranca lo spirito.
Sono da menzionare la tela “Madonna col Bambino”, attribuita alla scuola di F. Barocci, il Palazzo Malatesta con scantinati a volte a crociera, da cui si diparte una strada sotteranea che conduce extra muros e un tempo fino al Mulino, difeso anch’esso da un’alta torre, antico quanto il Castello, che da qui veniva rifornito di farina e pane. E poi la monumentale Fontana, scultura d’acqua di Franco Assetto, dedicata al Maestro Elementare ed intitolata a Caterina Remies Forlani, quale figura simbolica d’insegnante molto amata dalla gente di Frontino. Nel capoluogo è allestito il Museo delle opere di Franco Assetto, donate dall’artista.
Di fronte a nord appare l’eremo di S. Girolamo (sec. XVI), antica dimora dei monaci Girolamini, ora completamente restaurato sia nelle parti architettoniche, sia nei dipinti su affreschi o tela, destinano a Residenza d’Epoca per convegni e fiere. A occidente si staglia fra cielo e bosco il complesso monumentale di Montefiorentino, fiore all’occhiello del comune, e meta obbligata di cultori di arte e storia: luogo francescano echeggiante nomi di grandi artisti come Alvise Vivarini, Giovanni Santi, Francesco Ferrucci da Fiesole, maestro Zecchino ecc. La Cappella Oliva, opera di grande purezza rinascimentale (1484) rende magnifica la grande struttura conventuale fondata da S. Francesco (1213).
Il progetto consistoe nel restauro e risanamento conservativo delle cantine di Palazzo Vandini, recentemente acquistate dal Comune di Frontino. Il Comune, in raccordo con il competente Ufficio Archeologico del Ministero per i Beni Culturali, ha avviato una campagna di scavi che hanno permesso il ritrovamento ed il successivo recupero strutturale, di un locale interrato. Intendimento dell'Amministrazione è l'avvio di una serie di lavori per il recupero funzionale degli spazi, consistenti nel rifacimento della pavimentazione, della rampa d'accesso e degli impianti, con particolare riferimento a quello elettrico
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