L’idea di realizzare la Casa dei Cantautori presso l’Abazia di San Giuliano in Genova nasce da un progetto di Ilaria Cavo e Margherita Rubino con l’obiettivo di creare un polo culturale che comprenda in sé sia la parte espositiva della storia del cantautorato italiano sia uno spazio formativo rivolto ai giovani per i nuovi mestieri della musica. La costituenda “Casa dei Cantautori” nasce dall’idea di realizzare un centro dinamico, una casa della musica con una doppia funzione: un museo in cui ripercorrere in modo interattivo il repertorio cantautoriale italiano, e uno spazio formativo con l’istituzione di corsi per le nuove professioni della musica. La premessa all’idea è la consapevolezza che la città di Genova conserva importanti tracce della stagione definita “scuola genovese dei cantautori”, espressione di una tradizione letteraria e musicale che a partire dagli anni Sessanta con esponenti quali Umberto Bindi, Fabrizio De Andrè, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Gino Paoli e Luigi Tenco ha influenzato tutto il territorio nazionale e ancora oggi riscuote un notevole interesse presso le nuove generazioni che hanno accolto con entusiasmo il progetto “Cantautori nelle scuole” nel biennio scolastico 2016/2018 .La “Casa dei Cantautori” rappresenterà un importante riferimento culturale per la città di Genova e per l’intera regione per la forza attrattiva e comunicativa che i cantautori hanno mantenuto nel tempo e la sua realizzazione rafforzerà il sistema museale già presente nel territorio rivestendo particolare importanza nelle politiche di sviluppo dell’offerta culturale e turistica della regione.
Il progetto si è concretizzato con la disponibilità degli spazi dell’Abbazia di San Giuliano, unico superstite di alcuni complessi monastici che si trovavano un tempo lungo il litorale di Albaro demoliti agli inizi del Novecento per consentire l’apertura della nuova litoranea e la trasformazione edilizia dell’intera zona. A partire dal secondo dopoguerra l’intero complesso è rimasto per anni in stato di abbandono e attualmente l’immobile risulta parzialmente recuperato: la parte conventuale, oggetto di precedenti restauri, necessita di ulteriori interventi a livello architettonico e impiantistico per adattare gli spazi alla nuova destinazione d’uso mentre la chiesa e i vani ad essa soprastanti – in stato di degrado – hanno ottenuto un importante stanziamento di fondi da parte del MiC per iniziarne il recupero.
Il progetto di allestimento museale propone di dare vita ad un sistema di ambiti coordinati e flessibili che permettano al visitatore di immergersi agevolmente nei diversi “mondi autoriali” dei protagonisti ospitati all’interno della “Casa” attraverso un percorso espositivo che alterna gli episodi sensoriali dei contenuti multimediali a quelli forniti da oggetti fisici (manoscritti e memorabilia) e installazioni realizzate ad hoc.
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