I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)
Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Resti di interesse archeologico databili dal I al XII secolo d.C. che identificano una villa di epoca romana imperiale – circoscritta al subalterno 2 della particella 4223 del Compendio Immobiliare – denominata “Villa Romana”, (d’ora in avanti “Villa Romana”), con fasi sino all’età medievale legate alla presenza della chiesa di S. Pietro. la Soprintendenza, previa esecuzione di ampie indagini archeologiche, ha espresso parere positivo al rilascio del permesso di costruire previa demolizione e ricostruzione del Compendio Immobiliare esistente, ricostruito dopo i danni della seconda guerra mondiale, e con salvaguardia e valorizzazione di tutti i resti archeologici rinvenuti (prot. n. 9747 del 27 giugno 2021).
La Villa di epoca Romana oggetto del presente intervento di restauro conservativo è sita in contrada San Pietro di Tollo (CH), di proprietà dell’azienda “Feudo Antico Srl”. La zona interessata del presente intervento denominata “Torcularium” destinata in epoca romana alla pigiatura dell’uva e forse olio, e al loro immagazzinamento, è così suddivisa:
Muratura di contenimento di accesso alla zona produttiva. Muratura in opera reticolata con pavimento in cocciopesto per la raccolta dei liquidi di spremitura, struttura in calcestruzzo per doli in sequenza lineare, struttura muraria per doli sparsi, doli in terracotta. Fosse romane/medievali in terra con resti di maltine a calce.
Durante i lavori di scavo e sono stati individuati altri manufatti, prima non visibili, e precisamente:
Lacerti di dolio in terracotta. Pilastri in pietra e mattoni di epoca romana. Lacerto di dolio in terracotta.
Tomba tipo cappuccina con due sepolture tarde (circa V-VI sec. d.C.).
Informazioni sullo stato della conservazione
in buono stato di conservazione
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
da definire a fine lavori con Sopraintendenza
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA
RACCOLTA FONDI
Raccolta chiusa
FASE ATTUATIVA
Fine Lavori
IMPORTO 49.559,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
I lavori previsti sono stati realizzati secondo le modalità approvate e concordate con la direzione scientifica della Soprintendenza Abap per le Province di Chieti e Pescara e le Metodologie Normal dell’I.S.C.R. di Roma.
La parte produttiva del sito, destinata alla raccolta dei liquidi di spremitura (vasca in cocciopesto) e conservazione degli stessi (dolia in terracotta), insieme al muro in opera reticolata di contenimento verso monte, resti dei pilastri della tettoia di protezione, fosse in terra, sono stati oggetto dei seguenti interventi: indagini diagnostiche di campioni di malta prelevati dai resti murari e pavimentali, per la caratterizzazione petrografica delle malte antiche e il successivo allestimento delle malte per il restauro conservativo. Gli interventi realizzati si possono riepilogare brevemente: pulizia a secco con bisturi a lama fissa e/o mobile, in umido ove necessario, utilizzando lavaggi con acqua demineralizzata nebulizzata, talvolta additivata con tensioattivo per la rimozione di tutte le parti estranee mobili e/o anche coerenti e ben adesi sui resti. Disinfezione in più fasi di patine biologiche, con prodotti approvati dal Ministero della Sanità, posti in opera in soluzione con acqua demineralizzata e successiva rimozione meccanica con bisturi e/o lavaggio con acqua demineralizzata nebulizzata con spazzole morbide di nylon. Pulizia meccanica e chimica delle superfici. Consolidamento dei conci mobili con iniezioni sia per il fissaggio dei conci che per le malte e betoncini distaccati ma in sede con microfratture. Reintegro fratture. Le malte usate allestite secondo le indagini petrografiche, sono state tutte a base di calce idraulica naturale, grassello di calce a lunga stagionatura, aggregati locali di varia granulometria a basso contenuto di impurità, cocciopesto. Tutte gli interventi, sono stati effettuati nel rispetto delle patine antiche.