Immagini di Matrici incise Giambattista Piranesi
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Immagini di Matrici incise Giambattista Piranesi
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Quando mi accorsi che a Roma la maggior parte dei monumenti antichi giacevano abbandonati nei campi o nei giardini, oppure servivano da cava per nuove costruzioni, decisi di preservarne il ricordo con le mie incisioni. Ho dunque cercato di mettervi la più grande esattezza possibile.”  Giovanni Battista Piranesi
Il lavoro di restauro sulle famosissime Vedute di Roma di Piranesi, oggetto di questo progetto, è stato condotto sotto la direzione del Laboratorio Diagnostico per le matrici dell'ICG, all'interno dei propri spazi, ed eseguito da una ditta specializzata nel restauro di matrici calcografiche.

L'Istituto centrale per la grafica è un organismo museale statale di rilevanza internazionale creato per conservare, tutelare e promuovere un patrimonio di opere che documentano l'arte grafica. Nella splendida sede su cui si appoggia la mostra di Fontana di Trevi sono raccolte le collezioni di matrici, stampe, disegni, video d'artista e fotografie, a cui si affiancano i laboratori specializzati nel restauro delle opere su metallo e su carta, e una stamperia di secolare esperienza.
Nell'Istituto la preziosa collezione di quasi 24000 matrici per stampe – per la maggior parte in rame, ma anche in zinco e legno dal Cinquecento al Contemporaneo – riveste un particolare interesse all'interno del patrimonio storico-artistico italiano, proprio per la sua unicità e soprattutto rarità: si tratta infatti della raccolta di matrici più grande al mondo, più della Calchographie del Louvre a Parigi e dell'Accademia San Fernando a Madrid.


L'Istituto conserva l'intero fondo di 1191 matrici in rame di Giambattista Piranesi (1720-1778), incisore noto in tutto il mondo. Si tratta di un vero tesoro, perché l'opera di Piranesi merita una speciale attenzione nella storia dell'incisione per aver contribuito a diffondere ovunque un'immagine nuova e moderna del genere della “Veduta” tanto che i viaggiatori stranieri parlavano della “Roma di Piranesi”. Le sue stampe sono nelle collezioni di importanti musei internazionali, mentre le matrici sono conservate solo in questo Istituto, ma ora necessitano di un sostanziale intervento di restauro che le preservi dal degrado.
Per tutelare, valorizzare e rendere accessibile al pubblico questo fondo prestigioso è stato presentato nel 2009 Progetto Piranesi. Il Progetto prevede il restauro di tutte le matrici, e quindi la loro conservazione, e contestualmente procede all'analisi del segno inciso in modo da consentire uno studio più approfondito del processo creativo di Piranesi.
Il Progetto nasce all'interno del settore Calcoteca, in collaborazione con il Laboratorio diagnostico per le matrici, che si occupa del restauro applicando i protocolli conservativi studiati appositamente per queste particolari opere in metallo; dal 2009 sono state restaurate, studiate e riprodotte ben 510 matrici con finanziamenti MiBACT. Tutti i dati emersi nelle operazioni di restauro e studio sono stati già pubblicati in tre volumi, con un notevole risultato in campo internazionale.
Restano però ancora da restaurare 505 lastre che vanno divise in tre lotti di 168 matrici per una spesa di 20.000€ ciascuno; questo consentirebbe inoltre la pubblicazione di tre cataloghi per poter arrivare nel 2020, anno del terzo centenario della nascita dell'artista, con la totale messa in sicurezza delle sue matrici, veri gioielli unici al mondo.

Descrizione dell'intervento
Il restauro conservativo, che si attua sulle matrici secondo i più aggiornati protocolli d'intervento, è stato condotto nel rispetto del manufatto antico restituendogli integrità materica ed estetica, con l'intento di consentire anche ad un pubblico di non specialisti la fruizione di un oggetto prezioso, inciso e a volta quasi scolpito dalla mano di un artista come Piranesi.
Per arrivare a questo, le matrici sono state liberate dallo strato protettivo scuro di antica tradizione, il bitume di giudea, e successivamente sottoposte a una serie di trattamenti di pulitura finalizzati ad eliminare i residui degli inchiostri da stampa e le alterazioni o corrosioni subite dal rame. Non ultima, poi, è stata affrontata la rimozione ragionata dei depositi di acciaiatura presenti sulle matrici. L'intero fondo, infatti, venne sottoposto ad un trattamento galvanico di "rinforzo" della superficie incisa mediante l'elettrodeposizione di un sottile strato di acciaio. Lo scopo del trattamento era di preservare la superficie incisa al fine di poter continuare a tirare stampe. L'acciaio tuttavia in condizioni climatiche sfavorevoli può arrugginire, causando danni alla superficie originale. È stata quindi valutata l'opportunità di lasciare o eliminare tale deposito galvanico a seconda del suo stato di conservazione. Parallelamente a tutte le operazioni di restauro, è stato effettuato un lavoro di schedatura tecnica e osservazione diretta delle superfici incise.
Le operazioni di restauro, liberando i solchi incisi dai depositi che ne impedivano l'osservazione, ha restituito riconoscibilità alle tecniche e agli strumenti utilizzati da Piranesi per incidere le lastre. Sanato il metallo di supporto, la matrice è stata riportata alla sua lucentezza e preservata nel tempo dalla stesura di un protettivo sintetico trasparente.
Come ultimo atto, le lastre restaurate sono state ricollocate nella Calcoteca dell’ICG, cioè l'ambiente deputato al loro deposito e conservazione, studiato e realizzato appositamente alla fine del secolo scorso.
Le matrici sono così pronte ad essere valorizzate ed esposte.

 

 


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Ente beneficiario

Istituto centrale per la grafica

Erogazioni ricevute

6.000,00 €

Mecenati

: 2

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Associazione Amici dell'Istituto Centrale per la Grafica
LVMH ITALIA

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