Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento - Museo e Centro di Documentazione - unico spazio museale in Italia che per vocazione è dedicato alla scultura, è un progetto unico nel suo genere in Italia. Esso ha come finalità primarie la ricerca e la documentazione della plastica italiana del periodo, allestendo esposizioni d’ampio respiro, stabilendo rapporti con le Università toscane e italiane, ponendosi come punto di riferimento per le numerose Gipsoteche e Musei d’Artista presenti nella Regione ed in Italia, e avviando con esse progetti comuni per la divulgazione e la conoscenza di collezioni poco note e visitate.
Al momento la collezione permanente, interamente restaurata, consta di oltre mezzo migliaio di opere tra bronzi, marmi, gessi, terrecotte e disegni, di artisti toscani e italiani, giunte a Montevarchi grazie a donazioni di privati, unitamente ad un considerevole numero di documenti originali, fotografie d’epoca e rassegne stampa, la cui entità è in corso di catalogazione. Nella collezione del “Cassero”, nella quale sono presenti opere d’importanza storica ed artistica di Michelangelo Monti, Timo Bortolotti, Arturo Stagliano, Alberto Giacomasso, Mentore Maltoni, Valmore Gemignani, Firenze Poggi e Donatella (Dodi) Bortolotti, sono confluite anche le sculture dei montevarchini Pietro Guerri, Elio Galassi e Ernesto Galeffi, già di proprietà Comunale.
Pienamente in linea con la “mission” di promuovere le condizioni (studio e ricerca) che rendono effettiva la conoscenza, la valorizzazione, la tutela, la conservazione e la fruizione della scultura italiana contemporanea, Il Cassero per la scultura italiana, è stato riconosciuto museo di rilevanza regionale (Decreto n. 1454 del 12 aprile 2012 della Regione Toscana, Settore Musei ed Ecomusei) e, a seguito di tale riconoscimento, collabora costantemente con la Regione Toscana.
Il progetto ha l'obiettivo di potenziare i programmi dedicati all'accessibilità dei pubblici con esigenze specifiche e disabilità. Il Museo, in linea con quanto evidenzia la Convenzione di Faro del 2005, recentemente ratificata anche dal governo italiano, intende continuare ad assumere un ruolo sociale e di inclusione contribuendo alla salute e al benessere della comuntà e all'abbattimento delle barrire sociali, sensoriali e cognitive.
il progetto prevede le seguenti attività:
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