Fontana monumentale commissionata nel 1767 dal Magistrato civico allo scultore Francesco Antonio Giongo di Lavarone e inaugurata il 27 giugno 1769 in occasione della festività di S. Vigilio. La fontana, alta dodici metri, poggia su una scalinata poligonale che funge da basamento. Il primo livello è composto da una grande vasca polilobata e da quattro vasche a forma di conchiglia da cui emergono figure mitologiche di tritoni e cavalli marini in pietra bianca di Arco. La colonna centrale, caratterizzata nella parte bassa da un piedistallo decorato da quattro putti a cavallo di delfini, sostiene una vasca circolare, sulla cui sommità si erge la statua in bronzo del dio Nettuno. Il progetto artistico e la costruzione architettonica in pietra rossa di Trento è attribuita al Giongo. Dell'apparato decorativo settecentesco, opera dello scultore comasco Stefano Salterio, rimane solo la statua del Nettuno che si trova oggi nel cortile di Palazzo Thun. I gruppi scultorei che attualmente decorano la fontana sono state rifatte negli anni 1869-1872 da Andrea Malfatti sulla base di accurati rilievi redatti da Ferdinando Bassi (1865-1866).
Descrizione dell'intervento
A distanza di quasi 30 anni dal primo restauro e di 15 anni dall'intervento di manutenzione straordinaria, la Fontana del Nettuno necessita di un ulteriore intervento manutentivo che, oltre alla pulitura e alla rimozione dei depositi calcarei, preveda la verifica e il rifacimento delle vecchie stuccature, il consolidamento degli elementi distaccati e la ricollocazione delle parti mancanti.