L'area di concessione riguarda i settori meridionale, occidentale e l'angolo nord-ovest della piazza del foro della città romana di Carsulae. In particolare di tratta:
- dei resti della Domus dei Mosaici la quale ha una superficie di oltre 3000 mq con parti delle decorazioni musive pavimentali ancora conservate;
- degli edifici del lato ovest dove si trovano i resti su podio del tempio principale della città (forse il capitolium) databile ad epoca medio-repubblicana, un secondo edificio sempre su podio addossato al primo identificabile con un secondo tempio di epoca probabilmente primo-imperiale, di un piccolo sacello inserito in un'area aperta lastricata e di un quarto edificio ancora in buona parte interrato forse da identificarsi con delle terme;
- almeno tre ambienti che chiudono verso ovest il lato lungo settentrionale della piazza di cui tre recentemente riportati alla luce e tra cui spicca un grande vano con 6 basi di colonna ancora conservate che lo ripartiscono in 3 navate il quale parrebbe identificarsi con la sede del senato locale (curia). Tra il primo e il secondo ambiente è stata inoltre identificata una strada di accesso pedonale al foro di cui si conserva quasi esclusivamente il piano di posa dei basoli e la canaletta per la raccolta e il deflusso delle acque piovane.
Tutte le strutture descritte fanno parte del tessuto urbanistico della città di Carsulae e vengono utilizzate almeno fino alla fine del IV secolo quando, con l'abbandono della città, vengono in buona parte demolite per recuperare materiale da costruzione nel corso dell'epoca medievale.
Descrizione dell'intervento
A seguito della campagna di scavi archeologici 2022 sono stati completamente riportati alla luce il 5° ed il 6° ambiente del lato nord della piazza del foro di Carsulae oltre ai resti di una strada basolata e della canalizzazione sottostante per la raccolta e il deflusso delle acque meteoriche. E' stato inoltre individuato e solo parzialmente scavato un settimo ambiente colonnato di grandi dimensioni (circa 10 x 12 metri) di cui non si sospettava l'esistenza il quale potrebbe essere identificato con la curia, ovvero la sede in cui si riuniva il senato locale. Scopo del progetto è da un lato il completamento dello scavo del 7° ambiente, necessario al fine di poter procedere al consolidamento, messa in sicurezza e restauro delle strutture murarie superstiti del 5° e del 6° ambiente, ad esso adiacenti. Lo scavo degli interri residui che obliterano parte delle strutture dell'ambiente sarà condotto con risorse economiche proprie dell'Associazione non rientranti nel compo di applicazione dell'Art Bonus ed ulteriori rispetto alle erogazioni ricevute.
Per quanto concerne le operazioni di restauro, consolidamento e manutenzione delle strutture, si prevede di eseguite operazioni di consolidamento adesivo degli elementi mobili e delle fratture, con malte premiscelate idrauliche, prive di contenuti salini e con elevate prestazioni meccaniche. Le operazioni di stuccatura e riprese delle stilature delle murature verranno eseguite imitando le malte originali, sia per composizione che per aspetto. Si prevede anche la ricostruzione di porzioni di paramenti murari mancanti, necessari alla continuità architettonica e statica degli alzati archeologici. Infine verranno eseguite le coperture in malta delle murature con fine protettivo e conservativo delle strutture stesse. Laddove necessario ai fini della mantenzione del bene e per la sistemazione dell'area di intervento, saranno condotte operazioni di movimentazione terra mediante utilizzo di mezzo meccanico.
Per quanto concerne i reperti mobili rinvenuti, questi saranno sottoposti a lavaggio, classificazione e inventariazione. I materiali di maggior interesse saranno quindi oggetto di consolidamento e restauro conservativo. Tutti i reoerti, una volta completate le operazioni precedenti, saranno depositati all'interno di apposite cassette per garantirne la corretta conservazione e manutenzione.
I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.
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