Il ricco patrimonio di materiale lapideo del Comune di Terni ha subito, negli anni, alterne vicissitudini. Si deve ad Ettore Sconocchia una adeguata collocazione al piano terra del palazzo comunale (attuale bct) alla fine del XIX secolo. Successivamente foto dell’inizio del nuovo secolo ritraggono la collezione stoccata all’interno di Palazzo Carrara. Finalmente con l’apertura al pubblico del Museo Civico Archeologico presso la ex Siri, nel 2004, i reperti di epoca romana hanno trovato una collocazione adeguata in parte all’interno di uno spazio espositivo moderno e didatticamente valido, in parte nel deposito visitabile del museo.Rimangono una serie (35) di lapidi, stemmi e frammenti architettonici di epoche più tarde (XII-XVIII).
Si tratta di materiali molto interessanti perché spesso di buona fattura tecnica, ma soprattutto per il forte legame con la storia della città di Terni, in quanto rappresentano le insegne araldiche delle antiche famiglie cittadine o di altre città che hanno avuto in qualche modo a che fare con Terni. Pur avendo mantenuto la loro integrità i reperti risultano essere coperti da una patina scura dovuta al passare del tempo e agli agenti atmosferici, non essendo mai stati sottoposti a restauro. Si ritiene utile procedere ad un intervento di restauro consistente in una pulitura delle superficie lapidee e fittili con la rimozione di depositi superficiali incoerenti, il ristabilimento della coesione con mezzi meccanici e chimici, la protezione del manufatto con l’applicazione di prodotti appositi al fine di poter recuperare la piena visibilità dell’importante collezione che, in attesa di una definitiva esposizione, potrebbe essere collocata nel deposito visitabile del Museo Civico archeologico.
Descrizione dell'intervento
Rimozione di depositi superficiali coerenti, incrostazioni, concrezioni, fissativi mediante applicazione di compresse imbevute di soluzione satura di sali inorganici o carnonato di ammonio. Saggi per la scelta della soluzione e dei tempi di applicazion idonei e alla successiva rimozione meccanica dei depositi solubilizzati mediante pennellesse, spazzole, bisturi e specilli.
Ristabilizzazione della coesione mediante impregnazione per mezzo di pennelli, siringhe, pipette.
Protezione superficiale dei manufatti in pietra per rallentarne il degrado mediante applicazione di polisilossano a pennello su superfici mediamente lavorate.
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