L’intervento ha interessato le superfici intonacate e parzialmente decorate dell’androne di ingresso al cortile interno della Rocca Sanvitale di Fontanellato, coperto da una volta a botte ornata con affreschi risalenti agli inizi del Cinquecento, quando l'ingresso fu spostato dal mastio originario nella posizione attuale, rappresentanti stemmi di famiglie collegate ai Sanvitale. Circondata da ampio fossato d'acqua, racchiude la saletta dipinta dal pittore manierista Parmigianino (1524) con il mito di Diana e Atteone, l'appartamento nobile dei Sanvitale e l'unica Camera Ottica in funzione in Italia.
L'edificazione risale al 1124, quando fu eretta una prima torre di difesa dai Pallavicino e il mastio centrale, oggi porta di ingresso alla Rocca stessa. Nel XIV secolo il feudo divenne contea e fu importante resudeza signorile dei Sanvitale. Dal 1948 è sede museale e comunale.
Il dichiarato obiettivo di continuare a tutelare e valorizzare il bene più prezioso del patrimonio immobiliare storico e artistico di Fontanellato, sottoposto a tutela e di rilevante valore storico e culturale, incentivandone la conoscenza, la fruizione e la riqualificazione è stato ampiamente raggiunto, con l’ausilio di ditte specializzate e la collaborazione con la competente Soprintendenza per i Beni Architettonici che ha garantito la direzione scientifica dell’intervento.
Infatti, senza incrementare l’importo del quadro economico iniziale presentato in sede di richiesta contributo si è riusciti non solo a restaurare l’apparato pittorico del primo ambiente dell’androne (immagini 1, 2, 3), ma anche a:
- scoprire, restaurare e rendere fruibili preesistenti decorazioni della cui esistenza nulla si conosceva, poste nello strato più antico delle pareti laterali del medesimo ambiente (immagini 4 e 5);
- intervenire sugli intonaci del secondo ambiente dell’androne e, contestualmente, sanare alcune criticità strutturali del medesimo (immagini 6, 7 e 8), dando nuova vita all’intero sistema di ingresso alla Rocca Sanvitale, garantendo l’uniformità dell’intervento eseguito su entrambi gli ambienti;
- installare una nuova illuminazione a norma (corpi illuminanti e impianto elettrico al loro servizio) con maggiori prestazioni dal punto di vista dei consumi energetici e della resa cromatica (immagine 2).
Il lavoro è stato impostato preliminarmente attraverso:
- documentazione fotografica dello stato di fatto;
- analisi stratigrafiche e di laboratorio mineralogico-petrografiche necessarie a definire con maggiore dettaglio le metodologie d’intervento valutate ed ipotizzate in fase di progetto.
Intervento di restauro sulla volta decorata del primo ambiente:
- Spolveratura a secco e rimozione di depositi superficiali quali ragnatele e polvere sedimentata sulle superfici attraverso l’utilizzo di pennelli morbidi e aspiratore.
- Dove necessario, preconsolidamento delle superfici mediante fermature localizzate eseguite con metodologie differenti a seconda che si tratti di fenomeni a livello di pellicola pittorica o di intonaco (microemulsioni acriliche a bassa percentuale oppure malte fluide nel caso di distacchi a livello profondo).
- Pulitura dello strato pittorico mediante spugne in lattice e successiva rifinitura con eventuali metodologie per vie umide, previa esecuzione di test di resistenza della pellicola pittorica all’acqua o ai solventi.
- Consolidamento profondo dell’intonaco e ristabilimento dell’adesione tra supporto murario ed intonaco mediante iniezioni malte fluide.
- Consolidamento superficiale della pellicola pittorica.
- Stuccatura delle fessurazioni già presenti attraverso l’abbassamento di quest’ultime o l’eliminazione di quelle cementizie con calcina civile e fine.
- Ritocco pittorico dei dipinti murali mediante velature con acquerelli e/o colori a calce e pigmenti, con il fine di restituire l’unità di lettura cromatica dell’opera.
Intervento di restauro sulle pareti verticali:
- Spicconatura e rimozione della parte basamentale, fino a circa 1,5 m di altezza da terra, costituita da strati cementizi ammalorati e parzialmente distaccati.
- Raschiatura della parte superiore delle pareti verticali, in prossimità della cornice, al di sotto dell’intonaco sono stati rinvenute porzioni di dipinti murali suscettibili di ripristino.
- Rifacimento degli intonaci a base calce, idonei per un’intonacatura traspirante e protettiva di murature storiche.
- Restauro dei dipinti murali mediante pulitura, consolidamento della pellicola pittorica e riadesione dell’intonaco al supporto murario attraverso iniezioni in profondità di malte idonee, stuccatura dei contorni e delle porzioni lacunose con malte a base calce e infine ritocco pittorico e velatura con acquerelli.
- Velatura, come ultima mano della finitura dell’intonaco, calibrata su toni più caldi presenti già nel tinteggio precedente.
Intervento di Restauro degli intonaci del secondo androne:
- Verifica delle lesioni e intervento di consolidamento strutturale mediante l’utilizzo di cunei e geomalta strutturale traspirante idonea per il consolidamento e ripristino di opere murarie.
- Verifica delle stuccature già presenti, livellamento di quest’ultime e rifacimento in caso di decoesione o presenza di materiale non congruo.
- Spicconatura e rimozione della parte basamentale, fino a circa 1 m di altezza da terra, costituita da strati cementizi ammalorati e parzialmente distaccati.
- Rifacimento degli intonaci a base calce, idonei per un’intonacatura traspirante e protettiva di murature storiche.
- Stesura di un fondo atono in calce con grana sottile sulle stuccature, sulle porzioni di colore più insistenti, sul degrado antropico diffuso ecc., col fine di rendere il supporto più uniforme.
- Stesura di primer fissativo consolidante trasparente in dispersione acquosa, esente da solventi, utilizzato come regolatore di assorbimento di superfici porose e come ponte di adesione su supporti porosi.
- Velatura di tutta la superficie, pareti verticali e volta, calibrata su toni presenti nel tinteggio preesistente.
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