Il Palladio Museum appartiene alla fondazione Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, tra i più importanti istituti di ricerca al mondo sull’architettura rinascimentale, nonché uno dei rari luoghi internazionali di alta formazione in cui la lingua ufficiale è ancora quella italiana. Dal 2012 il Palladio Museum valorizza e rende interamente fruibili al pubblico gli spazi monumentali di palazzo Barbarano, l’unico palazzo progettato da Palladio che egli riuscì a vedere concluso sia nell’architettura sia negli apparati decorativi. È un museo-laboratorio, concepito come un’interfaccia attraverso cui le ricerche specialistiche su Palladio e l’architettura del passato vengono raccontate ad un pubblico vasto e variegato: un pubblico italiano e straniero composto da turisti, appassionati, universitari, bambini e studenti di ogni età, per i quali nel corso degli anni sono stati costruiti laboratori e progetti didattici ad hoc.
La missione del Palladio Museum è rendere l'architettura alla portata dei non architetti, narrando una storia non di edifici, ma di uomini che li hanno voluti, concepiti e comunicati. E lo fa mettendo in mostra gli strumenti del veicolo di questo pensiero, i disegni e i libri a stampa, insieme a modelli, fotografie e video. Il Palladio Museum inoltre dispone di sale per mostre temporanee, dove organizza con regolarità esposizioni dedicate alla cultura dell'architettura dall'Antichità al Novecento
Con il Palladio Museum, la Fondazione contribuisce alla vita culturale e artistica della città di Vicenza e gestisce la propria Biblioteca con un patrimonio librario di circa 50.000 opere e la Fototeca con oltre 25.000 fotografie, entrambe private ma fruibili dal pubblico.
Descrizione dell'intervento
Nel 2022 ricorrono i 10 anni dall'apertura al pubblico del Palladio Museum. Nell'autunno il Palladio Museum sarà sede di due giornate di studio internazionali dedicate una ai musei d'architettura in Europa e l'altra ai musei come luoghi per educare all'architettura le future generazioni. A seguire, il museo ospiterà la mostra "Acqua, terra e fuoco: l'architettura protoindustriale nel Veneto del Rinascimento" curata da Deborah Howard (University of Cambridge), accompagnata dal catalogo pubblicato sia in italiano sia in inglese. La mostra è frutto di un accurato lavoro di ricerca pluriennale e mette in risalto la complessità tecnologica dei luoghi di produzione nel Veneto del Cinquecento, come chiave di lettura per analizzare il carattere dell'imprenditoria vicentina e il suo stretto rapporto con la diffusione di una nuova idea di architettura ad opera di Palladio.
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